“Siamo consapevoli del momento difficile che attraversa
anche il settore dell’editoria e rispettiamo, ma non condividiamo le iniziative
assunte dall’Azienda, invitandola perciò ad un’ulteriore riflessione – ha detto
il presidente Cappellacci -. Un approfondimento ci sembra poi indispensabile
per il piano di razionalizzazione dei costi, con ipotizzate riduzione
dell’organico, in particolare nella redazione di Cagliari. In questo senso vanno
salvaguardati non solo i diritti fissati dai contratti ma anche gli aspetti
sociali che comporterebbe un trasferimento per il lavoratore e la sua famiglia.
Senza trascurare i riflessi che potrebbe
derivarne sul piano informativo. Mai come in questo momento, in cui il Paese
fatica ad uscire dalla crisi, c’è bisogno di mass media capaci di accompagnare
la società in una ripresa che non può essere solo economica, ma anche sociale,
morale e culturale”.
L’AD Mondardini ha, dal canto suo, spiegato che la procedura
di incorporazione rientra “nel processo di consolidamento di un nuovo modello
di gestione dei giornali locali del Gruppo l’Espresso basato: da un lato, sul
massimo radicamento territoriale delle redazioni e dei contenuti giornalistici
da queste prodotti; dall’altro
sull’accentramento delle funzioni amministrative, industriali e di sviluppo
tecnologico”. “Il gruppo, consapevole della propria responsabilità sociale e
del ruolo viepiù importante dell’informazione in un contesto di crisi economica
e di complessità politico-istituzionale, ribadisce l’impegno – ha concluso
l'Amministratore delegato – per un’informazione corretta e pluralista ad opera
della Nuova Sardegna, nel rispetto dei valori e degli interessi dell’autonomia
regionale, in coerenza con l’obiettivo di sostenere la crescita sociale,
culturale e economica della Sardegna”.