domenica 3 maggio 2015

Fondi per la bonifica sotto accusa c’è l’Ue


LA MADDALENA. La responsabile del comitato “Risarcire La Maddalena”, Enza Plotino, definisce «molto grave» la risposta del commissario europeo all’ambiente, affari marittimi e pesca, Karmenu Vella,...
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LA MADDALENA. La responsabile del comitato “Risarcire La Maddalena”, Enza Plotino, definisce «molto grave» larisposta del commissario europeo all’ambiente, affari marittimi e pesca, Karmenu Vella, secondo il quale per le bonifiche dell’ex arsenale della Maddalena non vale il principio che chi inquina paga. Alle interrogazioni di Verdi e M5s sulla possibilità di utilizzare fondi Ue per la bonifica dell’area dell’ex arsenale (la normativa lo consente in caso di contaminazioni gravi), il politico maltese ha infatti negato che la fattispecie isolana vi rientri.
«È molto grave la risposta alla nostra richiesta di procedere contro il governo italiano – spiega la Plotino –, responsabile dell’inquinamento ambientale prodottosi nell’area dell’ex arsenale della Maddalena. Per due ordini di motivi: il primo è che da essa si evince che l'inquinamento che esisteva già prima dell'entrata in vigore della direttiva non ha “dignità” sufficiente per essere preso in considerazione». Vella ha infatti spiegato che la normativa «non si applica, perché l'inquinamento è stato causato da attività svoltesi prima del 30 aprile 2007, data dell’entrata in vigore della normativa». «Ma questo non è neanche vero – dice la Plotino – perché, come dimostrano i dati Ispra, l'inquinamento è continuato anche dopo il 2007».
Il secondo motivo che rende grave la risposta europea, «è il fatto che «la Difesa può inquinare a piacimento: la stessa normativa Ue non si applica al danno causato da attività aventi come scopo principale la difesa nazionale o la sicurezza internazionale», come afferma il commissario europeo all'ambiente. Enza Plotino annuncia perciò di voler rispedire al mittente la presa di posizione della commissione e di voler insistere nel portare avanti questa battaglia «fino a che verranno riconosciute le nostre legittime ragioni».PEON

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