venerdì 8 novembre 2013

Budelli non è un patrimonio naturalistico svenduto



Leggendo la stampa locale e nazionale, sembra che la notizia  che l’isola di Budelli sia stata venduta per davvero,sia stata inserita nel faldone dei “patrimoni naturalistici svenduti”.La gente si interroga sul futuro dell’isola,  preme affinché diventi patrimonio pubblico, si alzano le barricate per evitare speculazioni o chissà quali interventi sull’isola. Alle domande cosa ne sarà di Budelli ora che è stata venduta a un privato, la risposta che  potrebbe essere: assolutamente nulla, arriva dall’architetto Antonello Naseddu, maddalenino che è presidente  dell’associazione  CO.A ( coattal action strategy)che è un laboratorio di ricerca che studia fenomeni di trasformazione urbana e territoriale e propone strategie di intervento nella specificità del territorio della Sardegna.Naseddu sa che Budelli è riconosciuta universalmente come patrimonio naturale e paesaggistico, e per questo motivo è vincolata a tutti i livelli, da quello sovra-nazionale a quello locale.<Pertanto non è  un patrimonio dismesso dallo Stato, ma un bene che è passato dalle mani di un privato a un altro.A nome dell’associazione e non a titolo personale spiega quello che è successo a Budelli negli ultimi dieci anni .Lui stesso e il suo collega Cappelli erano stati contattati da una società che  voleva acquisire Budelli per elaborare un progetto organico che comprendesse tutta l’isola<<elaborammo una serie di idee per un uso eco-compatibile dell’isola, che prevedeva il recupero dei manufatti esistenti e soprattutto il ripristino di una rete di percorsi che avrebbe reso fruibile l’intera isola ai visitatori,con l’istituzione di un evento internazionale,oltre al
posizionamento di piccole piattaforme per concerti acustici non invasivi, per  fare di Budelli un piccolo laboratorio per il turismo sostenibile.>> Non se ne fece nulla perchè la società volle ristrutturare solo la casa che però non è mai stata ristrutturata La nuova società
sembra avere tutte le caratteristiche per realizzare a Budelli tutto quello che di buono non si è fatto sino ad ora?<<
Tutela e sviluppo economico,- afferma Naseddu - non ci si stancherà mai di dirlo, sono assolutamente compatibili, così come sono compatibili gestione pubblica e privata, così come possono coesistere benefici alla popolazione locale ed eventuali (e legittimi) benefici privati.Questo, dalle parti di mr. Harte lo sanno bene, e probabilmente sulla tutela dei beni naturali hanno tanto da insegnarci.
 In questo senso io, fossi nei panni di chi oggi gestisce il territorio dell’Arcipelago, accetterei volentieri consigli e nuovi stimoli provenienti dalla Nuova Zelanda.
 Piuttosto che pensare a fare battaglie che paiono sinceramente di facciata, si pensi davvero a una seria pianificazione del territorio dell’Arcipelago, che permetta una volta per tutte di risollevare la situazione sociale ed economica dell’isola mettendo a disposizione in modo intelligente le bellezze naturali dell’Arcipelago.Peone 

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