Che nei limiti del possibile<< bisognava accelerare ulteriormente le procedure amministrative legate all’attivazione dei cantieri di lavoro per disoccupati e precari in particolar modo sul territorio comunale >>Proprio su questi i disoccupati nella conferenza stampa organizzata un anno fa dopo il sit in seguito agli sprechi avvenuti del G8 , ma anche alle promesse non mantenute –Lo hanno ricordato la presidente Andrea Scolafurru e Roberta D’
Antreta che ha affermato
<< in due anni hanno ricevuto 5 milioni di euro di fondo unico, vorrei sapere dove sono andati a finire: Stiamo facendo degli studi per conoscerlo, e ci devono dare delle risposte, punto per punto”>> Dal canto suo
Andrea Scolafurru:, piu’ critico che mai ha detto<<Certifichiamo oggi che quel documento (l’accordo fra Il Movimento e il Comune) non vale nulla. Stanno facendo delle capriole per cercare di dirottare altrove quei soldi. C’è molta supponenza perché non si può parlare a dei disoccupati coi numeri, ci si deve rivolgere direttamente a loro perché qui si vivono delle emergenze drammatiche, non si può parlare di sponsorizzazioni, eventi, mostre ecc. Ciò vuol dire che l’impegno non è trovare i fondi ma scavalcare ogni necessità di altro genere. Il fondo unico ha finalità principale quello di creare occasioni di lavoro, dare sviluppo alle lavorazioni, altro che sponsorizzazioni. Dicono che ci restano solo 38 mila euro, ebbene ci scappano almeno dieci stipendi per un mese, e per un mese gli ripuliamo tutta la città! Entro il 31 marzo deve essere liquidato il 40% del fondo. Come sarà liquidato? Vorremmo parlare con orgoglio del sindaco di La Maddalena ma non possiamo farlo. Molti di noi vivono sotto l’incubo dello slaccio della luce, con ingiunzioni di pagamento di bollette arretrate>> A dare man forte ai disoccupati c’erano anche i rappresentanti dell’Associazione Bianco – Celeste con il suo presidente Romeo Milani che sta combattendo per riottenere il 3 distretto per il Paolo
Merlo che è lapidario <<
Non hanno fatto neanche un progetto. Occorre proporre una class action e portare gli amministratori in giudizio>>.Mentre il vice presidente
Alessandro
Amato
che ha contattato il parco è anche lui
deluso <<Nemmeno il Parco ci ha fatto conto. In estate il Parco aveva
fatto dei campi di lavoro con gente venuta da fuori e da volontari. Nessuno di
noi è stato interpellato, nonostante ci fossero state delle promesse.
Certifichiamo oggi che i problemi dei disoccupati e dei precari non sono nei
disegni delle autorità locali. Questi signori ci stanno portando ad odiare il
nostro territorio, perché ci fanno credere che sul territorio è vietata ogni
possibilità di sviluppo”>>Peone