mercoledì 4 giugno 2014

LE MANIFESTAZIONI DEL 2 GIUGNO

Sembrava di essere ritornati ai tempi in cui il 2 giugno dedicato alla festa della repubblica e a 
Giuseppe Garibaldi , l’isola ospitava centinaia e centinaia di garibaldini provenienti dalla Sardegna 
e dal continente  per partecipare alle manifestazioni che  venivano organizzate .Lunedi 2 giugno , 
quindi , le manifestazioni sono iniziate alle 09.30  con la deposizione, questa  volta ,   di una 
corona sotto la lapide dei caduti in piazza Garibaldi  da parte del sindaco Comiti e del 
comandante Claudio Gabrini alla presenza  di tutte le autorità civili e militari ,  associazioni d’arma 
e combattentistiche , di garibaldini provenienti da diverse città sarde Baratili San Pietro  e del 
continente , dei pronipoti Anita e Giuseppe , del sindaco  di Sassari . Il corto poi  si è diretto in 
piazza Umberto I per rendere omaggio a Maggior Leggero sotto il cui busto  sono state deposti  
fiori e corone da parte  di tutti . Anche  sotto il busto  di Anita  sono state  deposte corone e 
mazzi  di fiori . Le cerimonia  piu’ toccante  ed importante  si è svolta a Caprera nella tomba 
dell’eroe sulla quale  sono state deposte  corone e fiori , di fronte al picchetto d’onore della 
marina e della banda  Giuseppe
 Garibaldi che ha intonato inni di Garibaldi e quello di Mameli applauditissimo . Infine al termine  
tutti  sotto il pino di Clelia  per i discorsi .-Ha iniziato il sindaco Angelo Comiti  << sarà il mio 
ultimo 2 giugno da ricordare dopo nove anni intensi di grandi eventi . Ma  nello stesso tempo    
voglio ricordare ancor una volta che il governo  non trovi gli stimoli, fra tanti esponenti, ministri, 
viceministri, per mandare qui qualcuno a rappresentarlo ..
Comiti ha rimarcato polemicamente questa cosa con la speranza  che non si ripeterà in 
futuro.Nicola Sanna sindaco di Sassari:<< Voglio ricordare Giuseppe Garibaldi nella sua veste di 
emigrante. Come tanti sardi. Fuori dalla sua terra egli ha cercato la Sardegna, è venuto fra noi 
ed è diventato agricoltore. Molte delle esperienze da lui fatte sui terreni di Caprera sono restati 
nella storia dell’agronomia sarda>>









Aldo Accardo (presidente
Fondazione G. Garibaldi):
“ [riferendosi al Memoriale] … Abbiamo costruito un centro vivo in cui la memoria e la storia si intrecciano. La memoria è una cosa che vogliamo principalmente riservare alle future generazioni, senza andarla a ricercare nei documenti barbari, noiosi, vecchi, bensì con un afflato nuovo e moderno. Così come, 150 anni fa, era moderno e rivoluzionario Garibaldi. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per avere questi frutti, e credo che con la pazienza e con la calma si possa mettere un seme che, però, andrà curato con pazienza, coraggio e buona volontà, perché dia quei frutti che ci attendiamo”.
Daniele Romanelli (docente di storia del Risorgimento):
“… Ricordiamo la data del 2 giugno come intreccio fra la storia italiana e Giuseppe Garibaldi. Un intreccio costante che non deve essere lasciato all’oblio della memoria. Questa memoria deve essere una memoria viva, e noi speriamo che si possa sviluppare nell’intreccio con l’Italia repubblicana di oggi. Il fatto di aver scelto di stare a Caprera è la volontà che qui egli volle mettere le radici, dopo essere stato marinaio del mondo volle essere figlio dell’italianità. Questo singolare uomo che ci meraviglia ancor oggi perché accomuna in sé il desiderio della libertà dell’Uomo, nel rispetto della legalità istituzionale . Giuseppe Garibaldi è il simbolo del realismo supremo, del rispetto delle leggi e della costituzione, ma non pensò mai di beneficiare della sua posizione. Fu dittatore in Sicilia dal maggio 1860 e l’ottobre 1860 per ragioni di guerra, ma appena poté rinunciò a quel titolo tornando a essere uomo comune”.
Peone

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