lunedì 15 novembre 2021

RICORDO FLOREALE PER I CADUTI DI NASSIRYIA.

 




Ricorrendo il 18 anniversario della strage di Nassyria si è svolta a La Maddalena, in P. del Umberto I deceduti in quella occasione. E’ stata una, la cerimonia per ricordare i 19 eroi cerimonia semplice, ma toccante alla presenza del vice sindaco Federica Porcu, vice comandante delle Scuole Sottufficiali Carlo Balata, oltre il sempre presente, gruppo La Maddalena-Sardegna, che ha realizzato il monumento grazie alla generosità di Erminio Siriani di Olbia. Sono stati posati sotto il monumento due omaggi floreali da parte dell’amministrazione e dal gruppo Sardegna solidale seguito da un minuto di raccoglimento. Una cerimonia per pochi a causa del covid che sta ancora crescendo in ogni regione. Da sottolineare che qualche nome dei deceduti nella lapide dedicata a loro è scomparso sarebbe il caso d’intervenire prima che sparissero tutti. Per l’occasione  La Maddalena Ambiente ha fatto una pulizia  radicale in tutta la zona circostante al monumento. peone

presentazione libro

 • A conclusione delle attività del biennio 2019- 2021, il comitato celebrativo capitano di Vascello MOVM Carlo Avegno procederà alla presentazione del libro contenente gli “Atti del convegno di storici-cultori sulla "Battaglia di La Maddalena (9-13 settembre 1943)"

col seguente calendario: 15 Nov. ore 1700 La Maddalena Sala Consiliare Comune, 17 Nov. ore 1700 Sassari Sala Fondazione di Sardegna,
19 Nov. ore 1700 Cagliari sala Consiliare Comune. Attraverso il convegno di storici e studiosi, parte integrante delle attività celebrative svoltesi sotto il patrocinio della presidenza del consiglio dei ministri e l’adesione della residenza della Repubblica, il comitato, ottenuto il riconoscimento del comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale nell’assise di metà Luglio 2019, si prefiggeva l’obiettivo di riportare alla memoria nazionale e divulgare la vicenda della resistenza armata condotta tra il 9 e il 13 sett.43 nella piazzaforte di La Maddalena, contro il colpo di mano di forze d’élite tedesche messa in opera all'indomani della proclamazione dell’”Armistizio”. L’opera appassionata di ricerca di studiosi sardi ha consentito di appurare fatti e circostanze di questo Evento, che, rimasto nel cono d’ombra di quella” che Raymond Aron definiva la “Grande Storia scritta con lettere di Sangue”, è, di fatto il primo esempio nazionale di resistenza armata, spontanea, e interforze di Marinai, Artiglieri e Carabinieri, che, opportunamente guidati e motivati dai rispettivi comandanti, corroborati dalla presenza di operai dell’Arsenale.peone

venerdì 5 novembre 2021

FUTURI ARCHITETTI

 DA ZURIGO ALLA GALLURA: I FUTURI ARCHITETTI STUDIANO L’ARCHITETTO ALBERTO PONIS





Servizio fotografico diValeria Serra


 

 S

Si è concluso a Palau il seminario residenziale “The stones of Sardinia” ideato e organizzato dalla facoltà di architettura dell’ETH di Zurigo, il prestigioso politecnico svizzero che ha formato Albert Einstein e altri numerosi premi Nobel. È la docente Annette Spiro ad accompagnare venti studenti, alcuni prossimi alla laurea, tra le rocce costiere della Gallura e quelle architetture di eccellenza che sono riuscite ad inserirsi nel paesaggio di pietra come ne facessero parte da sempre. Soggetto privilegiato sono soprattutto le opere dell’architetto Alberto Ponis, a cui lo stesso politecnico dedicò una mostra nel 2018.

I giovani futuri architetti di nazionalità diverse (svizzeri, tedeschi, austriaci, serbi, ungheresi e cinesi) sono stati cinque giorni in Sardegna per affinare uno dei principali strumenti di progettazione: il disegno dal vero. Sembra un paradosso nell’era di AutoCAD e dei programmi computerizzati dare rilevanza al disegno a mano; eppure i più valenti architetti cercano la prima ispirazione di un progetto sempre nell’immediatezza di uno schizzo. La lettura di un contesto in cui inserirsi trova la sua prima grammatica nei tratti nati da uno sguardo che genera immaginazione e si traduce in segno. Alberto Ponis ne è maestro: architetto genovese che dopo gli studi a Firenze e le prime esperienze professionali a Londra, dai primi anni Sessanta ha vissuto e lavorato in Sardegna scegliendo Palau come base. Un approccio, il suo, di architettura umanistica, forgiata dall’irripetibile morfologia del paesaggio gallurese. In una natura ancora selvaggia, si è formata la sua poetica.

Le sue trecento case realizzate in quasi cinquant’anni (in gran parte tra Porto Rafael e Costa Paradiso) sono diventate oggetto di studio in tutto il mondo. Per il loro mimetismo in uno scenario morfologico che sempre assecondano magistralmente. Stupore negli occhi degli studenti che in questo eccezionale spazio tra rocce e mare, si muovono con blocchi di carta e matite in mano. Tra i patii delle sue dimore più celebri, quelle che si fondono alle pieghe dei tafoni; nei percorsi ricavati tra i graniti, di fronte alla bellezza semplice e aurea del piccolo Yacht Club Punta Sardegna. Ma anche tra le maestose proporzioni della Batteria di Monte Altura. E tra altre significative architetture come la dimora di Marco Zanuso sulla spiaggia di Barca Bruciata o La Cupola che Dante Bini costruì per Michelangelo Antonioni in Costa Paradiso. Annarita Ponis, ingegnere che ha lavorato per decenni a fianco del suo consorte, guida il gruppo nelle location designate, raccontando loro storie e circostanze nelle quali le architetture sono nate. Un modo diverso di esplorare e far scoprire uno dei volti della Sardegna; quello cha ha saputo armonizzare contemporaneità e paesaggi millenari. Il lavoro di Alberto Ponis ha portato a Palau architetti molte altre volte da ogni parte del mondo; e studenti non solo da Zurigo ma negli anni recenti anche dal politecnico di Oslo e dall’accademia di architettura di Mendrisio. Nel settembre di un anno fa, a Cagliari presso la Fondazione di Sardegna, Ponis ha ricevuto dall’Istituto Nazionale di Architettura In Arch-anche il Premio alla Carriera. peone ha collaborato Valeria Serra

 

 

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