venerdì 5 novembre 2021

FUTURI ARCHITETTI

 DA ZURIGO ALLA GALLURA: I FUTURI ARCHITETTI STUDIANO L’ARCHITETTO ALBERTO PONIS





Servizio fotografico diValeria Serra


 

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Si è concluso a Palau il seminario residenziale “The stones of Sardinia” ideato e organizzato dalla facoltà di architettura dell’ETH di Zurigo, il prestigioso politecnico svizzero che ha formato Albert Einstein e altri numerosi premi Nobel. È la docente Annette Spiro ad accompagnare venti studenti, alcuni prossimi alla laurea, tra le rocce costiere della Gallura e quelle architetture di eccellenza che sono riuscite ad inserirsi nel paesaggio di pietra come ne facessero parte da sempre. Soggetto privilegiato sono soprattutto le opere dell’architetto Alberto Ponis, a cui lo stesso politecnico dedicò una mostra nel 2018.

I giovani futuri architetti di nazionalità diverse (svizzeri, tedeschi, austriaci, serbi, ungheresi e cinesi) sono stati cinque giorni in Sardegna per affinare uno dei principali strumenti di progettazione: il disegno dal vero. Sembra un paradosso nell’era di AutoCAD e dei programmi computerizzati dare rilevanza al disegno a mano; eppure i più valenti architetti cercano la prima ispirazione di un progetto sempre nell’immediatezza di uno schizzo. La lettura di un contesto in cui inserirsi trova la sua prima grammatica nei tratti nati da uno sguardo che genera immaginazione e si traduce in segno. Alberto Ponis ne è maestro: architetto genovese che dopo gli studi a Firenze e le prime esperienze professionali a Londra, dai primi anni Sessanta ha vissuto e lavorato in Sardegna scegliendo Palau come base. Un approccio, il suo, di architettura umanistica, forgiata dall’irripetibile morfologia del paesaggio gallurese. In una natura ancora selvaggia, si è formata la sua poetica.

Le sue trecento case realizzate in quasi cinquant’anni (in gran parte tra Porto Rafael e Costa Paradiso) sono diventate oggetto di studio in tutto il mondo. Per il loro mimetismo in uno scenario morfologico che sempre assecondano magistralmente. Stupore negli occhi degli studenti che in questo eccezionale spazio tra rocce e mare, si muovono con blocchi di carta e matite in mano. Tra i patii delle sue dimore più celebri, quelle che si fondono alle pieghe dei tafoni; nei percorsi ricavati tra i graniti, di fronte alla bellezza semplice e aurea del piccolo Yacht Club Punta Sardegna. Ma anche tra le maestose proporzioni della Batteria di Monte Altura. E tra altre significative architetture come la dimora di Marco Zanuso sulla spiaggia di Barca Bruciata o La Cupola che Dante Bini costruì per Michelangelo Antonioni in Costa Paradiso. Annarita Ponis, ingegnere che ha lavorato per decenni a fianco del suo consorte, guida il gruppo nelle location designate, raccontando loro storie e circostanze nelle quali le architetture sono nate. Un modo diverso di esplorare e far scoprire uno dei volti della Sardegna; quello cha ha saputo armonizzare contemporaneità e paesaggi millenari. Il lavoro di Alberto Ponis ha portato a Palau architetti molte altre volte da ogni parte del mondo; e studenti non solo da Zurigo ma negli anni recenti anche dal politecnico di Oslo e dall’accademia di architettura di Mendrisio. Nel settembre di un anno fa, a Cagliari presso la Fondazione di Sardegna, Ponis ha ricevuto dall’Istituto Nazionale di Architettura In Arch-anche il Premio alla Carriera. peone ha collaborato Valeria Serra

 

 

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