Isola di La
Maddalena (SS)
Fortezza I
Colmi (Strada panoramica)
Mercoledì 28
luglio 2021 - Ore 21,15
L’immagine e
la memoria
Omaggio a
Carla Gravina
Contributi
audiovisivi con
Carla
Gravina e Ettore Scola
a seguire
Silvia Scola
introduce la
proiezione del film
La terrazza
(1980)
regia di
Ettore Scola
con Carla
Gravina, Stefania Sandrelli, Ugo Tognazzi,
Marcello
Mastroianni, Vittorio Gassman
(Copia
restaurata a cura della Cineteca Nazionale)
Pochi giorni
prima del suo 80mo compleanno, che cadrà il 5 agosto, “La Valigia dell’Attore”
festeggia
Carla
Gravina con una serata in cui il lato artistico e professionale si intreccia a
una dimensione
affettiva e
quasi familiare. La XVIII edizione del festival diretto da Giovanna Gravina
Volonté, figlia
di Carla e
di Gian Maria Volonté, si apre infatti la sera del 28 luglio con un omaggio
alla grande
attrice,
ritiratasi dalle scene ormai da trent’anni, e proseguirà con la proiezione
della copia restaurata
dalla
Cineteca Nazionale del film “La terrazza” (1980), per il quale l'interprete
vinse il premio per la
miglior
attrice non protagonista al 33esimo Festival di Cannes.
Oltre al
film “La terrazza” di Ettore Scola, regista del quale ricorrono i 90 anni dalla
nascita,
presentato
sul palco dalla figlia Silvia Scola, la serata proporrà due contributi
audiovisivi: un brano
tratto dalla
ripresa televisiva dello spettacolo teatrale “La Locandiera” di Carlo Goldoni
per la regia
di Giancarlo
Cobelli, con la straordinaria interpretazione della Gravina nei panni di
Mirandolina, e
l’altro
dedicato a Ettore Scola: dieci minuti sublimi di un suo intervento del 2012
quando partecipò a
“La valigia
dell’attore”.
A condurre
la serata saranno come ogni sera il critico Fabio Ferzetti e Pif, che
intervistò proprio
Scola nel
2016 nel documentario “Ridendo e scherzando” di Paola e Silvia Scola.
LA TERRAZZA
Sinossi
Una cena su
una terrazza romana è occasione di incontro per un gruppo di intellettuali che
parlano,
discutono,
litigano anche. Da questa cornice si sviluppano poi le storie di uno
sceneggiatore a corto
di idee, di
un giornalista incapace di rinnovarsi, di un consigliere Rai incline alla
depressione, di un
volgarotto
produttore cinematografico e di un deputato comunista dubbioso e adultero. Un
anno
dopo, quando
il tempo avrà cambiato qualche equilibrio, si rincontrano nello stesso luogo,
forse più
consapevoli.
1980 -
Festival di Cannes Migliore sceneggiatura a Ettore Scola, Age e Scarpelli
Miglior
attrice non protagonista a Carla Gravina
1980 -
Nastro d'argento Migliore sceneggiatura a Ettore Scola, Age e Scarpelli
Miglior
attrice non protagonista a Stefania Sandrelli
Carla
Gravina esordisce al cinema appena quindicenne in Guendalina di Alberto
Lattuada (1957)
e, da
allora, inizia una lunga carriera che la porterà a diventare una delle maggiori
interpreti del
cinema e del
teatro italiano. Ancora poco più che adolescente, nel 1958, figura fra gli
interpreti
di Padri e
figli sceneggiato televisivo diretto da Guglielmo Morandi e nel film culto I
soliti
ignoti di Mario
Monicelli. Nel 1959 è valletta nel programma televisivo Il Musichiere, condotto
da Mario
Riva, facendo coppia con Patrizia Della Rovere.
A partire
dagli anni Sessanta inizia a lavorare in teatro, debuttando nel ruolo
di Giulietta
a Verona nell'ambito del Festival Shakespeariano, insieme a Gian Maria Volonté,
che
diviene suo
compagno di vita per diversi anni e padre della figlia Giovanna, con il quale
condivide
anche un
forte impegno politico. Dopo anni di impegno teatrale, nel 1967 torna al cinema
con ruoli
più maturi,
interpretando I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e, l'anno successivo,
Banditi a
Milano di
Carlo Lizzani accanto a Volonté. Di tutt'altro genere il ruolo dell'indemoniata
Ippolita
Oderisi nel
film L'anticristo (1974), di Alberto De Martino.
Nel 1971 è
protagonista, con Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda, del film di
Philippe
Labro Senza
movente, thriller a sfondo psicologico ambientato a Nizza. Oltre al teatro e al
cinema,
partecipa
anche a diversi sceneggiati televisivi, tra i quali il famosissimo Il segno del
comando del
1971. Nel
1980-81 è coprotagonista, con Gian Maria Volonté, della commedia di Arthur
Schnitzler,
Girotondo, per la regia dello stesso Volonté.
Convinta ormai
che sia il cinema che la televisione non hanno più bisogno di attrici della sua
età e
del suo
calibro, a partire dagli anni Ottanta li abbandona progressivamente, per
dedicarsi
principalmente
al teatro, dove è diretta dai massimi registi italiani, tra cui Giorgio
Strehler, Luca
Ronconi e
Giancarlo Cobelli. Tra le interpretazioni più significative spicca quella
di
Mirandolina ne La locandiera di Carlo Goldoni. Conclude la carriera
cinematografica nel 1993,
con il film
Il lungo silenzio, di Margarethe von Trotta e nel novembre 1998 fa parte,
assieme ai
registi
Giuliano Montaldo, Mario Brenta, Ennio Marzocchini, e all'attore Massimo Ghini,
della giuria
della XIII
edizione di France Cinema a Firenze.
Abbandonato
anche il teatro, si allontana dalle scene, ritirandosi a vita privata, negli
anni Novanta
del secolo
scorso. Il silenzio è stato interrotto solo da due interviste, nel dicembre
2012 e,
recentemente,
per un settimanale femminile per il quale ha dichiarato: «Ho deciso di uscire
di scena
nel 1994:
lavoravo da quando ero adolescente, desideravo fare finalmente il giro del
mondo. Sono
scomparsa
perché volevo vivere»
Carla
Gravina ha svolto anche attività in ambito politico: candidata per il PCI nel
collegio di Milano-
Pavia alle
elezioni politiche del 4 giugno 1979, subentra in qualità di prima dei non
eletti al
defunto
Luigi Longo, sedendo tra i banchi della Camera dei deputati dal 23 ottobre 1980
all'11 luglio
1983.
La valigia
dell'attore, organizzata dall’Associazione Quasar e diretta da Giovanna Gravina
Volonté e Fabio
Canu, è
parte integrante della rete di festival delle Isole Minori della Sardegna
denominata Le isole del cinema,
insieme a
Una notte in Italia (Tavolara), Pensieri e parole (Asinara) e Creuza de
Mà (Carloforte).