Si è svolto il funerale del giocatore dell’Ilva Pietro Cuomo ,uno dei pilastri del calcio isolano degli anni 60-70 ,di 76 anni di fronte ai fratelli –e Marcello e Maria Claudia, oltre amici sportivi e compagni di squadra. Pietro era uno durante una partita che percorreva molti km, tanto è vero che gli hanno coniato due parole per riconoscere le sue doti .”Fastidio per la sua presenza in ogni angolo del campo, ma sopratutto per la sua insistenza nel controllare gli avversari che trovava nel suo girovagare per il campo . Forse chi lo ha conosciuto puo’ ricordare quanti rigori ha provocato ,quasi in ogni partita. I suoi guizzi all’interno dell’ area erano una minaccia continua per gli avversari che non potendolo fermare con le buone maniere perché sgusciante , usavano la forza. E’ proprio in quel momento ll piccolo ,ma sgusciante giocatore andava a nozz, provocando il rigore . Non per niente veniva chiamato anche “ Pitone”per la sua rapidità nell’attaccare- Pietro ha iniziato a giocare con la juniores a 17 anni sotto la guida dell’esperto Zichina, per poi entrare in prima squadra nel 1964 a giocare contro l Olbia che vinse per 2-1.Nel 1972 fu scelto insieme a Pier Paolo Pedroni nella rappresentativa sarda . Pietro come ha ricordato Gianni Vigiano “ era dotato di buoni fondamentali ed era il classico uomo del centrocampo di grande tenuta tatletica,mobilissimo e inesauribile nello spendersi per la squadra.Pericoloso nelle puntate in avanti e viene ricordato per le volate in area e per la capacità di prendere il tempo al difensore costringendolo al rigore indimenticabili i suoi “atterraggi”in avanti su terreni non certamente soffici”. A Marcello e Maria Claudia le piu affettuose condoglianze da parte i quelli che l’hanno conosciuto
