· Il presidio di occupazione
dell'ospedale di La Maddalena, Paolo Merlo continua. Continua perché non
ostante le risposte avute, i risultati non sono arrivati. Continua -scrivono
Aldo Pireddu, Lia
Salvi, Giovanni Battista Scotto e Mauro
Cercignani per i presidianti - perché anche il depauperamento dei servizi
sanitari prosegue, inesorabile, ma costantemente. Per tenere alta l’attenzione
hanno presidiato anche il giorno di Natale e quello di capo d’anno . Un
capodanno alternativo. Un capodanno
passato a difendere un diritto di tutti che altri stanno portando via.<< Un capodanno lottando,-dicono - senza colori
politici e senza bandiere, mettendo a
disposizione la nostra determinazione e lealtà. Un capodanno trascorso tra
amici, fatto di pacche di incoraggiamento, abbracci e strette di mano.>>
Il giorno che tutti trascorrono in casa o altrove loro , assieme al vice
segretario regionale della lega Dario Giagoni, hanno brindato e trascorso quel giorno in allegria attendendo il nuovo
anno con la speranza che tutto possa cambiare. Loro si considerano ancora con le mani pulite, oneste, belle << forse un poco insicure ma pulite e oneste,
mostrate con l'orgoglio. Mani esibite perché tenute in tasca non sono utili. Un
capodanno alternativo con l'orgoglio di essere uniti, di essere comunità.>>
Continueranno
perche chiedono che venga fornita una garanzia di sanita pubblica in un
territorio disagiato geograficamente e lontano dalla politica, i presidianti,
chiedono sicurezza per i cittadini di La Maddalena e per le migliaia di turisti
che visitano la Gallura. Chiedono che vengano garantiti i servizi sanitari
primari: pronto soccorso avanzato, punto nascite, pediatria, piccola chirurgia.>>
Tutti vogliono che vengano mantenuti e
ripristinati nella loro efficienza servizi di dialisi, camera iperbarica
d'emergenza. Continueranno a presidiare e a occupare il Paolo Merlo perchè la
salute non può e non deve essere un solo calcolo economico. << Chiediamo –
proseguono -con forza la collaborazione di tutte le forze politiche che
difendono il nostro territorio. Solleciteremo i sindacati perché la chiusura di
reparti e ospedali avrà ripercussioni sugli operatori generando esuberi e
trasferimenti. >> Vogliono essere di pungolo alle amministrazioni perché la
chiusura di servizi e l'insicurezza invoglia l’abbandono e l'emigrazione.
<< Qualcuno sperava che la nostra
azione si indebolisse con il tempo e fiaccasse la volontà dei presidianti,
sbagliando. Continueremo con più vigore e determinazione. PEONE