E’ stato un
lunedi’ nero che poteva cambiare la vita di tutta la comunità se non si fosse
intervenuti in tempo, la situazione
poteva concludersi con la chiusura del reparto di medicina. La causa di tutto è
stata la mancanza di un medico del reparto di medicina che ha fatto scattare
l’allarme della sua chiusura da parte
dell’Asl. La reazione è stata immediata sia dei 7 degenti che avrebbero dovuti
essere trasferiti in altri ospedali che dagli infermieri e le os che hanno
subito organizzato un sit in di protesta
silenzioso ( vedi foto ) per contrastare questa decisione. Le stesse infermiere
hanno subito avvisato il Sindaco Montella che nel giro di poche ore ha risolto
la situazione con l’appoggio di altre componenti come l’Associazione presidio
Paolo Merlo.
Nel reparto di medicina ci sono due medici che si alternano per il servizio,
poi una coordinatrice , 13 infermiere e due operatori socio sanitari che però
sono sottorganico. ^Una volta che un medico manca non si
può operare ed allora invece che sostituirlo , come avvenuto, avevano deciso la
chiusura, poi conclusasi positivamente . Duro l’intervento della segreteria
territoriale della CIGL sanità Gessica Cardia, insieme a Luisella Maccioni che
nel loro intervento hanno
scritto chiaramente << che le responsabilità non sono piu di uno oscuro
funzionario regionale (sic) , ma sono responsabilità chiare ed evidenti ed
hanno un nome e cognome l’assessore alla sanità . Un assessore che non ha
saputo gestire l’emergenza covid negli ospedali non può essere un
rappresentativo di una sanità che nelle inerzia della regione ha saputo dare
risposte con la professionalità dei lavoratori.
Come cittadino attento e partecipe, Bruno Useli ex
comandante dei vigili urbani , è
veramente indignato del grave atto che
stava per essere consumato alla collettività. << Il diritto alla
salute-commenta - è stato messo a repentaglio da tutti i politici che nel tempo hanno tolto i sevizi essenziali
. Questo ultimo atto è stato un tradimento a tutta la collettività da parte dei politici che
hanno il potere decisionale e che in campagna elettorale si erano rivolti ai
cittadini elettori affermando che l’ospedale non sarebbe stato chiuso
,anzi potenziato . L’atto di forza di lunedi è stato fatto in un situazione di emergenza
sopra tutto perché i cittadini in questo
momento non potevano riunirsi per manifestare tutta la loro rabbia. Mentre Gigi
Cataldi fa notare la tempestivita’dell’Amministrazione, ma soprattutto dei
medici e degli infermieri che con professionalita’si sono mobilitati insieme ai
degenti in attesa di risposte. Si sono fatti vedere, afferma Cataldi, quelli
che hanno venduto fumo sino a ora; in un momento cosi’ delicato non e’ giusto
approffittarsene di questa situazione.Aldo Pireddu afferma che quanto accaduto
lunedi’ e’ l’ennesimo tentativo di declassare tutto l’ospedale a casa della
salute.Dopo il declassamento del Pronto Soccorso si e’ scelto di chiudere un
reparto anziche’ sopperire alla carenza di una unita’ medica.Trasferire
pazienti anziani e deboli e’insensato. Pireddu si pone una domanda: chi ha ideato
questo progetto? Se non e’ stata la politica Regionale, dove vanno cercate le
responsabilita’se ci sono ?