- Sarà La Maddalena, la patria adottiva di Giuseppe Garibaldi, a ospitare il 30 settembre e il 1 ottobre prossimi il convegno nazionale "La professione medica nei 150 anni dell’Unità d’Italia. Dalla storia al futuro: Sanità Militare e Società civile", organizzato nella Scuola Sottufficiali della Marina Militare (Aula Magna “Primo Longobardo” - Viale Ammiraglio Mirabello, 49) dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e dalla Federazione Regionale degli Ordini della Sardegna (FROMS), in collaborazione con la Direzione generale della sanità militare.
Un luogo emblematico, scelto non a caso per aprire il sipario su un tema inesplorato come quello della sanità militare, in quanto fu l'arcipelago, e in particolare l'isola di Caprera, a ospitare l'eroe dei due mondi: «Proprio con Garibaldi - spiega il Presidente della Federazione Regionale degli Ordini della Sardegna Agostino Sussarellu - la medicina sarda ha vissuto un suo momento importante, perché molti medici furono chiamati a confrontarsi con la sua celebre ferita, motivo per cui abbiamo voluto porre il giudizio di Pietro Ripari, celebre patriota e medico curante di Garibaldi, sulla brochure del workshop».
La due giorni si pone l'ambizioso obiettivo di instaurare un dialogo fra medici militari e civili, due volti di una stessa professione - profondamente distanti nei contesti, ma altrettanto profondamente uniti nel fine, legati da un'unica missione che si riassume nel giuramento ippocratico - per arrivare a gettare le fondamenta di una Carta etica del medico militare, un documento frutto di un lavoro di ricerca, elaborazione e confronto mai sperimentato a livello internazionale, fortemente voluto dal vicepresidente della FNOMCeO Maurizio Benato.
Un evento storico, per la sanità civile e militare, quello pensato e realizzato dalla FNOMCeO e dalla FROMS in occasione del centocinquantenario dell'unità, per avviare una riflessione sul passato, sul presente e sul futuro dei medici con le stellette o embedded, arruolati: figure che non appartengono solo ai secoli scorsi, ma che sono sempre più presenti nei teatri internazionali, nelle missioni di peace keeping, chiamati a possedere competenze non solo meramente sanitarie, ma anche culturali e relazionali, e spesso – date le situazioni estreme in cui si trovano a operare – pionieri di tecnologie scientifiche e mediche, come la telemedicina, che poi può essere declinata anche nel campo civile.
«Prendendo le mosse dalla rievocazione storica della sanità militare, sarà compiuta un riflessione a tutto campo sul ruolo e sulle sfide che oggi si trova ad affrontare il medico militare, sotto il profilo professionale ed etico – anticipa Maurizio Benato, vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini e responsabile scientifico del workshop – La riflessione etica per il medico militare comporta implicazioni spesso scomode per la sua adesione ai principi deontologici che escludono la violenza e in cui è prioritaria l'istanza etica che possa far emergere il diritto universale alla vita».
Il simposio sarà aperto venerdì 30 settembre alle 14.00 dal Presidente della FROMS Agostino Sussarellu e dal sottosegretario alla Difesa Giuseppe Cossiga. Nella prima giornata di lavori sarà ripercorso il passato, nella sessione dedicata a “La storia della sanità militare italiana”, mentre il giorno seguente, sabato 1 ottobre alle 8.00, saranno approfonditi i temi etici e le sfide ancora aperte nella sessione intitolata “Deontologia e sanità militare italiana”. Una sessione, quella del sabato, che abbraccia una molteplicità di tematiche: ruolo del codice deontologico dei medici, differenze per i medici in tempo di pace e di guerra, aspetti di genere nell’evoluzione della sanità militare.
Tutti i temi saranno affrontati con il contributo di una doppia voce, in una visione “bipartisan”, come dimostrato dalla partecipazione dei rappresentanti della sanità militare italiana, da Federico Marmo, Capo ufficio generale della Sanità militare, a Pietro Tommaselli, Capo dell’ispettorato di Sanità della Marina, da Vito Ferrara, Colonnello medico dell’Arma dei Carabinieri, a Giuseppe Ciniglio Appiani, Colonnello del Corpo Sanitario Aeronautico, senza dimenticare Luigi Lista, Capo ufficio delle politiche sanitarie dello Stato Maggiore della Difesa, e Giacomo Mammana, generale medico del Policlinico militare Celio di Roma, che insieme al vicepresidente Benato ha lavorato al progetto di una Carta etica del medico militare.
Inoltre saranno presenti per la FNOMCeO il presidente Amedeo Bianco, a cui spetteranno le conclusioni dell'evento, e il segretario Gabriele Peperoni, i presidenti degli Ordini di Cagliari Raimondo Ibba, di Nuoro, Luigi Arru, e di Oristano, Antonio Sulis, e di altri componenti della Federazione della Sardegna, fra cui Rita Nonnis, Alberto Puddu, Antonella Arras, Anna Rita Ecca e Patrizia Virgona.Peone