IEA
– La Sardegna ha dal 2005 una legge sull'amianto, finanziata ogni anno con risorse del bilancio regionale, che prevede il monitoraggio e l'assistenza sanitaria per gli ex esposti e bonifiche per la rimozione del materiale minerale. Nel 2015 la Giunta ha approvato il Piano di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica e finanziato con 55 milioni negli ultimi anni. I principali interventi sono stati ricordati dagli assessori della Difesa dell'Ambiente e della Sanità, Donatella Spano e Luigi Arru, nel corso del convegno “Oltre l'amianto, salute e progresso sono possibili”, organizzato dalla Cgil Sardegna e dall'Aiea.
ARRU. “ Con la legge approvata dalla Giunta Soru - ha detto Arru – la Sardegna ha affrontato il problema dell'assistenza agli ex esposti, istituendo il Registro del mesotelioma e prevedendo finanziamenti con risorse regionali. Noi siamo ripartiti da li, aggiornando il Protocollo approvato in quegli anni e uniformando le azioni su tutto il territorio, con risorse nostre. Abbiamo ascoltato le esigenze di tutti, associazioni e lavoratori, accogliendo suggerimenti e proposte, ma io per primo ho sollevato dubbi sulla tac precoce per tutti: c'è un criterio di rischio e non faremmo un bel servizio a chi ha lavorato nelle fabbriche di amianto”. L'assessore ha rivendicato l'istituzione, per la prima volta in Sardegna, del Registro tumori e il Regolamento che ha avuto il via libera dal Garante per la privacy. “Tra primi atti di questa Giunta – ha detto ancora - c'è l'approvazione del Piano triennale per la Prevenzione, che finanzia e rafforza gli screening tumorali. Sappiamo che c'è ancora da fare, ma molto è stato avviato in questa legislatura”.
SPANO. L'assessora Spano ha spiegato come la Sardegna abbia un ruolo importante a livello nazionale, attraverso il coordinamento della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni. “Su quel tavolo abbiam portato le nostre richieste e le nostre proposte, a partire dalla certezza di pianificazione e normativa. Il Piano nazionale Amianto, finalmente approvato, ancora non ha ancora trovate copertura e la sua attuazione è bloccata dal Mef nonostante gli sforzi fatti. Serve riordino delle norme in tema di amianto: a livello nazionale abbiamo 248 leggi che se ne occcupano, oltre 400 a livello regionale. È indispensabile un Testo Unico, che individui coordinamento, incentivi per bonifiche, norme previdenziali”. Spano ha rimarcato lo sforzo finanziario fatto in questi anni per dare attuazione al Piano amianto (“45 milioni, piu altri 10 con l'ultima finanziaria”) e confermato che proseguirà la battaglia per ottenere il riconoscimento delle aree ex industriali come Ottana: ”Pensiamo che le realtà ex industriali debbano essere prese in considerazione senza applicare criteri e requisiti rigidi. Riteniamo che ci siano le condizioni perché Ottana, come altre realtà simili nel Paese, abbiano riconoscimento speciale. Serve un lavoro unitario e collaborazione tra istituzioni, a tutti i livelli”.
Le foto relative agli interventi degli assessori Spano e Arru sono scaricabili ai seguenti link:
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