Carlo Amaduzzi, presidente regionale di AssoHotel-Confesercenti, ha inviato una lettera al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, che ha per oggetto la crisi economica e, in particolare, quella del comparto turistico sardo.
“Le scrivo ancora una volta – esordisce Amaduzzi nella lettera – perché, da vecchio imprenditore, sento il dovere di farle arrivare la richiesta univoca dei miei colleghi. La esortiamo, faccia al più presto le più volte dichiarate riforme: semplifichi e sburocratizzi velocemente il carrozzone della Pubblica amministrazione regionale. Noi siamo imbrigliati, oberati di adempimenti, impossibilitati a fare impresa”.
Amaduzzi esorta Pigliaru a varare la semplificazione della complessa macchina regionale, “se veramente vuole sostenere le imprese e, con esse, la ripresa della Sardegna. In tutto il mondo, o quasi, questo processo è già stato avviato e quasi tutto e stato semplificato. Non vogliamo che i nostri figli vadano a fare impresa nel Regno Unito, dove tutto è semplice e facile: lì si apre un’impresa in 48 ore, la nostra ‘maledetta’ burocrazia invece appiattisce tutto con assurde richieste e tempi biblici”.
“Governatore – prosegue Amaduzzi – io ricordo che, nel lontano 1974, avviai un campeggio regolare con la sola licenza comunale e il nulla osta dell’EPT. Poi ho costruito, aperto, incominciato a guadagnare e assumere: tutto questo in soli nove mesi. Era tutto facile e anche divertente! Forse non lo ricorda, ma negli anni Settanta in Sardegna il turismo aumentava ogni anno con percentuali a due cifre, allora paradossalmente era tutto semplice e chiaro. Negli anni, noi imprenditori abbiamo sentito da tutti i presidenti della Regione sempre belle parole e bellissimi programmi, ma sul versante delle semplificazioni tutti hanno fallito. Sa che oggi, per fare un semplice passaggio di gestione, si rischia di chiudere e non aprire la nuova attività? Oppure che, per addolcire due metri di spiaggia per far giungere gli ospiti meno giovani al mare, si viene denunciati? O che, per la tipologia di una recinzione, si rischia di bloccare un intero progetto? O, ancora, che oggi si chiede a bar, ristoranti e alberghi di analizzare (a proprie spese) e rispondere dell’acqua fornita da Abbanoa? Fare impresa oggi è cosa da pazzi!”.
“Abbiamo – conclude Amaduzzi – un patrimonio turistico enorme, che potrebbe svilupparsi in modo eco-sostenibile soprattutto nell’interno, dove migliaia di giovani sarebbero pronti ad intraprendere, con un po’ d’inventiva, formazione e qualche incentivo, ma nella situazione attuale è impossibile. Siamo in fondo alla classifica mondiale per difficoltà di fare impresa. Perché? Egregio Presidente, al “Tavolo permanente per la semplificazione burocratica” che sta per varare, deve subito imporre traguardi e scadenze precise. Ci spaventa molto che già si parli di semplificazioni parziali per le start-up e non anche per tutte le imprese esistenti; questo è già un segno di debolezza. Questa deve essere la sua battaglia, e in questo modo stia certo che avrà al suo fianco tantissimi vecchi e nuovi imprenditori che produrranno e assumeranno”.
Per ulteriori informazioni contattare Carlo Amaduzzi al numero 347-3788760