– E’ stata affidata all'assessore della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci la replica tecnica, questa mattina in Consiglio regionale, alla discussione sull'accordo relativo al patto di stabilità, nella ripresa dei lavori interrotti ieri sera dall'occupazione dell'Aula da parte dell'opposizione. Raffaele Paci, in apertura di intervento, ha illustrato la situazione trovata dalla giunta guidata dal presidente Francesco Pigliaru quattro mesi fa, al momento dell'insediamento, mostrando le mancanze. "Da allora, con questo importantissimo accordo che siamo riusciti a ottenere, molto è cambiato", ha spiegato l'assessore. "Abbiamo chiuso definitivamente il contenzioso con lo Stato per lo sforamento del patto nel 2013, che avevamo ereditato dalla precedente amministrazione; così facendo ci siamo liberati dalle sanzioni e ci ritroviamo con quasi 300 milioni di euro in più, che non avremmo avuto. Per l'innalzamento del tetto di spesa ottenuto per il 2014, ne abbiamo altri 364, che anche in questo caso non avremmo avuto. Dal primo gennaio 2015 siamo riusciti finalmente a liberarci dei vincoli del patto di stabilità". Raffaele Paci ha sottolineato la necessità di accettare la regola degli accantonamenti, "che comunque c'erano anche prima e sono la nostra partecipazione al ripianamento del debito pubblico che anche noi abbiamo partecipato a creare". In chiusura, l'assessore della Programmazione ha ripreso alcuni punti anticipati ieri alla stampa dal presidente Pigliaru, specificando che "questa giunta lavorerà per quantificare le entrate con le norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto e per la creazione dell'agenzia regionale delle entrate. In quest'aula abbiamo giurato la fiducia al popolo sardo, e secondo questo principio continueremo a lavorare".
Due gli ordini del giorno presentati alla fine della discussione. Il primo, firmato dalle opposizioni e respinto al voto dalla maggioranza, impegnava il presidente della Giunta alla rinegoziazione dell'intesa siglata il 21 luglio con il governo. Su questo è intervenuto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che esprimendo il parere negativo da parte della giunta, ha sottolineato come in ogni accordo ci siano "parti scritte e parti non scritte. In questo caso la parte non scritta è la leale collaborazione con lo Stato. L'accordo raggiunge essenzialmente due obiettivi: la necessità urgente di immettere nell'economia soldi veri in tempi rapidi, perché fuori da qui ci sono persone e aziende in estrema difficoltà, c'è disperazione reale; poi l'attivazione di quanto sostenuto dalla Corte Costituzionale sull'irragionevolezza dei vincoli di spesa e l'accordo risponde a questa indicazione. E' una responsabilità che ci siamo assunti. So bene che tante volte, in passato, lo Stato si è comportato in maniera sleale con la Sardegna, ma ora il clima è differente. In ogni caso ai primi segnali di slealtà, se mai ci saranno, denunceremo subito. E se così dovesse essere, ripartiremo subito col contenzioso, tenendo ben presente la considerazione che come in ogni contenzioso si va per tempi lunghi e in questo momento storico non ce lo possiamo permettere". L'Odg presentato dal centrosinistra e che ha ottenuto la maggioranza dei voti dell'aula, ha confermato il pieno sostegno all'azione del governo regionale condividendo la volontà di avviare il percorso per l'attuazione dell'autonomia fiscale della Sardegna.