Province, il Consiglio regionale boccia la richiesta di discutere la definitiva cancellazione delle Province, già abrogate dai sardi. I Riformatori: dai partiti della conservazione ennesimo schiaffo alla volontà dei sardi
Domani alle 18 i referendari e la Sardegna che vuole cambiare si ritroveranno sotto il Palazzo di via Roma per assediare il Consiglio regionale e costringerlo ad approvare la legge
. "Il Consiglio regionale ha bocciato la richiesta del gruppo consiliare dei Riformatori sardi, che chiedeva di discutere subito, in base al regolamento, la legge che mette definitivamente in soffitta le Province, cancellate dai referendum, ma che la Regione mantiene ancora in vita perché si rifiuta di approvare il provvedimento che trasferisce poteri e competenze delle ex Province ai Comuni. Si tratta di un atto gravissimo, quello odierno, che dimostra come il Pd e la maggioranza che adesso governa la Regione siano i veri rappresentanti della conservazione, coloro che a parole dicono di voler cambiare e in realtà vogliono solo mantenere in piedi i potentati e il sottobosco del potere". Lo dicono i Riformatori sardi, commentando la bocciatura del Consiglio sulla proposta di discussione immediata della legge di riordino degli enti locali.
"È l'ennesimo schiaffo ai sardi - dicono i Riformatori - agli oltre 500mila elettori che hanno votato per l'abolizione delle Province che, invece, questo Consiglio regionale vuole mantenere. Ecco perché chiamiamo a raccolta tutti i referendari, tutti i sardi che vogliono che il loro voto non sia tradito per una grande manifestazione. Domani alle 18 assedieremo il Consiglio regionale e chiederemo a gran voce che la legge che cancella definitivamente le Province dal nostro ordinamento sia discussa e approvata subito".