martedì 29 settembre 2015

“Altro che commissariamento, il centrosinistra non vuole l’abolizione delle Province”




. Nell’ex Provincia del Sulcis l’amministratore straordinario non si limita a fare il liquidatore di un ente defunto, ma crea uffici e fa nomine. Tutti poteri che spetterebbero a un organismo eletto e non a chi dovrebbe limitarsi a liquidare un ente che i sardi hanno abolito. A denunciarlo è il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.
L’Amministratore straordinario della provincia Carbonia-Iglesias – spiega Cossa - ha nominato il proprio Ufficio di supporto amministrativo, individuando due dipendenti dell’ente e ha determinato la costituzione di un ufficio ex novo rispetto all’organizzazione attuale dell’Ente senza una preliminare concertazione con i sindacati. La particolare condizione di ente abrogato rende incongruente la nomina da parte di questo di organi di indirizzo e controllo politico, senza considerare le ricadute che lo spostamento del personale assegnato all’ufficio di nuova istituzione avranno sull’organizzazione complessiva del lavoro”.
Ma come se non bastasse si aggiungono a questo altre questioni poco chiare. Innanzitutto, dice ancora Cossa nell’interrogazione che ha presentato alla Giunta regionale, “l’amministratore ha nominato un rappresentante appena eletto nella Rsu in questo ufficio, trasferendolo dal Csl dove invece svolgeva attività di sportello”. Inoltre, “un altro rappresentante delle Rsu è stato nominato commissario liquidatore della Si Servizi, società in house dell’Ente, nonostante l’amministrazione avesse pubblicato un Avviso esplorativo interno per la raccolta di candidature allo svolgimento di tale ruolo e nessun dipendente aveva presentato domanda. Questione non secondaria visto che ai tavoli di conciliazione per la riduzione del personale il liquidatore della Società Si Servizi potrebbe trovarsi ad esercitare un duplice ruolo: datore di lavoro e rappresentante di una sola parte sindacale”. Per non parlare poi di altre scelte su cui si addensano nubi: la nomina di un nucleo di valutazione monocratico e l’affidamento al segretario generale dei compiti di direttore generale, pur sapendo che la Giunta regionale aveva imposto lo stop alle nomine dei Dg negli enti soppressi.
Una gestione per nulla commissariale dell’ex Provincia, insomma, che porta il coordinatore regionale dei Riformatori a chiedere alla Giunta regionale "se ritenga che l’Amministratore straordinario per la gestione provvisoria della provincia di Carbonia Iglesias stia attuando una gestione “politica” dell’ente, che sembrerebbe andare oltre il mandato affidatogli; se ritenga opportuno, visto lo stato in cui versano le finanze pubbliche, far gravare sulle stesse l’indennità dovuta per l’esercizio delle funzioni di Direttore Generale soprattutto alla luce della soppressione di tale figura e alla mancanza di risorse ad essa destinate; se non ritenga di dover intervenire perché la gestione amministrativa sia rapportata e finalizzata all’incarico conferito, e cioè quello di provvedere alla dismissione dell’ente soppresso”.

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