Province, Cossa (Riformatori): i commissari delle Province abolite continuano a erogare fondi con totale discrezionalità e non rispettano la legge e l'atto di indirizzo senza che la Regione li controlli
Uno scandalo, in primavera torneremo a votare e ci terremo, unici in Italia, presidenti, assessori e consiglieri provinciali sino al 2020
. "I commissari delle ex nuove Province stanno violando la legge e l'atto di indirizzo che la Giunta Pigliaru ha varato: non si stanno comportando come commissari liquidatori ma spendono con totale discrezionalità i fondi, non hanno fatto alcuna ricognizione dei beni e non hanno preparato alcunché per il passaggio dei beni e del personale. Uno scandalo in piena regola su cui brilla la totale assenza di controllo da parte della Giunta regionale. Una Giunta che nulla sta facendo per varare la riforma, senza la quale tra sette mesi diventeremo la barzelletta d'Italia: i primi ad abrogare le Province grazie ai referendum e gli unici a votare per il rinnovo di enti che dovevano essere morti e sepolti: rischiamo di avere presidenti, assessori e consiglieri provinciali sino al 2020". Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa.
"Il 25 giugno del 2013 - ricorda Cossa - la Giunta su proposta dell'assessore Erriu ha varato gli atti di indirizzo per i commissari delle cosiddette ex nuove Province, soppresse dai referendum. Una circolare restrittiva che elencava cosa avrebbero dovuto fare i commissari: a iniziare dallo stop a consulenze, alla recisione degli incarichi di direttore generale, al blocco delle utenze e così via. I commissari, invece, se ne sono infischiati e hanno continuato ad agire come se nulla fosse. In totale disprezzo della legge regionale che ha commissariato le Province e della direttiva".
Ma ancora più sorprendente, prosegue il coordinatore regionale dei Riformatori, "è l'assenza totale da parte della Giunta regionale che non ha neppure avviato il controllo sull'attività dei commissari". E come se non bastasse, "continua a non presentare nessuna riforma di riordino degli enti locali per il passaggio delle competenze delle ex Province. Senza questa legge, in primavera i sardi saranno chiamati votare per il rinnovo di presidenti e consigli provinciali: oltre al danno la beffa. Saremo gli unici in Italia ad avere sino al 2020 enti che i sardi hanno abolito. Uno scandalo che non potrà restare impunito".