- Esprime il suo apprezzamento, l’assessore regionale dei Beni culturali e spettacolo Claudia Firino, nei confronti degli operatori culturali che, pur davanti alle innegabili difficoltà di questo momento, non si arrendono ma portano avanti il loro progetto anche trovando modalità o tempi differenti. “Nessuna distrazione, né a proposito del festival jazz di Sant’Anna Arresi né per ciò che concerne i centri culturali che hanno lanciato in questi giorni il loro grido d’allarme. Piuttosto, una grave e innegabile mancanza di liquidità a cui abbiamo posto rimedio alla prima occasione utile” dichiara l’assessore Firino. “Un festival, un museo, un polo culturale sono beni preziosi, da tutelare e aiutare a crescere, se possibile. Ma sono gocce nel più vasto mare dell’emergenza che da anni attanaglia, in Sardegna e in Italia, il settore culturale. Come sanno bene gli operatori, con cui ci siamo dati appuntamento subito dopo questo periodo estivo per condividere il percorso, urge guardare oltre l’emergenza e definire il quadro e l’impostazione generale della politica culturale regionale. In tal senso, abbiamo iniziato a lavorare con gli uffici per elaborare linee di riferimento di ampio respiro; per trovare nuove modalità di utilizzo e gestione degli spazi; per riattivare l’osservatorio dello spettacolo; per stabilire criteri di accesso ai contributi più opportuni e aderenti alla realtà e per affrontare tutte le questioni che da anni attendono una risposta, affinché la Sardegna possa valorizzare e fare tesoro della creatività dei suoi artisti. A breve dunque daremo attuazione alla legge del settore e proporremo l'aggiornamento delle parti non corrispondenti alla situazione attuale, anche alla luce delle più recenti modifiche del quadro nazionale. Inoltre, ci stiamo muovendo per valutare la fattibilità di circuiti di eventi locali, promuovere nuove forme di gestione degli spazi, agevolare l’esportabilità delle esperienze nostrane e, unitamente all’assessore del turismo, individuare proposte di turismo culturale che facilitino la destagionalizzazione.