Bilancio altamente positivo per il più importante esperimento di rivitalizzazione del Centro storico, che si è concluso martedì (6 gennaio) tra gli applausi e la commozione.
Gli organizzatori: «Abbiamo l’ambizione di
andare avanti».
Grande partecipazione ai laboratori e ai
concerti della «Città dei bambini»
Lunedì un pubblico calorosissimo ha accolto
l’esibizione di Giuliano Rassu, che ha invitato i sassaresi ad avere cura dei
propri gioielli, «come questo bellissimo contesto che sta regalando vita,
musica, colore e arte». Martedì un pubblico da grandi occasioni ha cantato
insieme ai Filastrocche’n’Roll, l’esilarante duo cagliaritano formato da
Gianfranco Liori e Renzo Cugis, commossi dal «grande affetto dimostrato dai fan
del nord-Sardegna». È stato un tripudio di colori con i Florovivaisti, i
piccoli trampolieri guidati da Marco Ceraglia, i giullari e la pittura sui
pannelli. Un’atmosfera quasi magica ha accompagnato la «Città dei bambini», con
i laboratori di Petali di Carta, gli spettacoli di Mandala Son’Ora, le
lavorazioni a maglia, la manipolazione della creta, i giocattoli artigianali
della Uisp e tanto altro.
Soprattutto negli ultimi giorni la gente ha iniziato a
considerare il Mercato come un luogo d’incontro e di aggregazione. «L’esperienza
è stata bellissima perché è stata intergenerazionale - ha affermato Michelle
Kramers del Theatre en Vol - ho iniziato a capire che possiamo condividere
tante cose insieme, ed è fondamentale per una rinascita di Sassari, all’insegna
della “Lumaca”, che vuol dire trasformazione, rinnovamento, e di questo hanno
bisogno la città e il suo Centro».
Carlo Colombino, Checco Cadoni e Sonia Martinelli -
irriducibili membri dello staff assieme a Tommaso Sussarello, Stefano Sotgiu e
Carlo Parisi - sul palco dell’Expo Sassari hanno salutato commossi la chiusura
di questa prima fase di progetto. «Abbiamo l’ambizione di andare avanti – ha
affermato Cadoni – anche se nelle prossime settimane probabilmente si aprirà
solo nel weekend o la domenica con iniziative tematiche». L’obiettivo è quello
di studiare la collocazione ottimale delle attività, con un mix equilibrato tra
profit e no-profit. Grazie ai diversi incontri del «Mercato che vorrei», molti
cittadini hanno potuto dire la loro con suggerimenti interessanti che nei
prossimi giorni saranno sottoposti all’interesse delle Istituzioni. Tra i punti
principali: la volontà di un collegamento diretto tra il vecchio e il nuovo
mercato, per suggellare un rapporto di continuità non solo fisica ma anche
ideale tra il passato e il presente.
Insomma, un mercato che sia veramente di tutti: dei
residenti nel Centro storico, della città e nondimeno dei turisti. «Vorremmo
che questo sia un simbolo di ripresa e di riappropriazione degli spazi pubblici
- ha sottolineato Carlo Colombino, presidente di Confcommercio -. E speriamo
che quest’esempio sia contagioso nel recupero di tutto il Centro storico, a
partire dall’area circostante al Mercato».
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Salvatore Taras



