lunedì 22 febbraio 2016

ATTIVITA’ CONGIUNTA GUARDIA COSTIERA – POLIZIA STRADALE ­- SEQUESTRATA INGENTE QUANTITA’ DI RICCI DI MARE.






Fine settimana di controlli per la tutela e la salvaguardia del riccio di mare. Nella giornata di sabato, durante una consueta attività di pattugliamento e monitoraggio del territorio, personale del Distaccamento Polizia Stradale di Olbia ha effettuato un controllo di un furgone, con al traino un’imbarcazione da pesca, diretto verso Cagliari. Sullo stesso furgone è stata accertata la presenza di un ingente quantitativo di ricci di mare, pescati nel corso della stessa mattinata da regolari pescatori professionisti.
Non è sfuggita però agli uomini della Polizia Stradale, la presenza a bordo dell’imbarcazione trainata, di un doppio fondo nascosto, all’interno del quale è stato rinvenuto un ulteriore quantitativo di ricci di mare. Ultimato quindi il controllo documentale del mezzo, è stata richiesta la collaborazione del personale della Guardia Costiera di Olbia, scortando sia il furgone che i pescatori presso la sede della Capitaneria di Porto, al fine di procedere ad un controllo più accurato dell’imbarcazione, delle licenze di pesca dei tre pescatori interessati e del controllo del prodotto ittico prelevato.
A seguito di un lungo ed accurato controllo di quanto sopra, condotto dal personale della Guardia Costiera alla presenza del personale della Polizia Stradale, sono state però riscontrate diverse violazioni, ed in particolare, la quantità di ricci prelevate dai pescatori eccedeva di gran lunga quella consentita dalla vigente normativa in materia, oltre a riscontrare la presenza di un ingente quantitativo di esemplari sottomisura.
Alla luce di quanto sopra si è quindi dovuto procedere al sequestro di circa 5500 ricci, che a seguito del parere del Medico Veterinario della ASL Olbia, sono stati rigettati in mare.
Sanzioni pesanti invece sono previste per il comandante dell’imbarcazione, il quale oltre ad essere stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per aver pescato esemplari sottomisura, dovrà pagare una sanzione amministrativa di 4.000 euro per non aver rispettato il limite massimo di esemplari prelevabili.



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