Un sacchetto di sabbia rosa ritorna a Budelli dopo 29 anni
Turista pentita restituisce al Parco, inviandolo per posta, un involucro con i preziosi granelli DA LA NUOVA SARDEGNA
LA MADDALENA. Un primo risultato i ragazzi della Scuole media di Mosso in Provincia di Biella che nei giorni scorsi hanno promosso un’iniziativa di crowdfunding per l’acquisto dell’Isola di Budelli lo hanno già ottenuto: nel corso della mattinata di oggi 24 febbraio un piccolo sacchetto contenente sabbia proveniente dalla Spiaggia Rosa è stata recapitata per posta negli Uffici dell’Ente Parco di La Maddalena.
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Il Parco nazionale dell'arcipelago maddalenino ha ricevuto un sacchetto di sabbia rosa portata via dall'isola di Budelli 29 anni fa da una turista che adesso si è pentita.Leggete QUI l'articolo e, se volete, dite che cosa ne pensate rispondendo al sondaggio che trovate qui sotto
«… poi ho letto su qualche giornale e ascoltato alla tv cos’è questa sabbia come si è formata, cosa è un Parco naturale, ho capito quanto sia unica la Sardegna… – spiega Antonella, così si è firmata l’anonima - allora mi sono sentita in colpa e l’ho tenuta nascosta con l’idea sempre in testa di restituirla all’Isola. Poi stamani ho letto dell’iniziativa che la II B della scuola media di Mosso ha intrapreso per tutelare l’Isola di Budelli e finalmente ho deciso di chiamarvi per restituire la sabbia all’isola».
Il piccolo sacchetto di sabbia è stato inviato via posta agli Uffici dell’Ente Parco che provvederà alla sua custodia. Una piccola vittoria per i bambini della scuola media di Mosso che con la loro mobilitazione hanno comunque riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sugli equilibri di un sistema naturale particolarmente delicato. «Ringraziamo Antonella per la scelta che ha fatto restituendo quella piccola porzione di Spiaggia Rosa al suo luogo naturale – spiega il Presidente Giuseppe Bonanno – Non è mai troppo tardi per capire l’importanza dei propri gesti per il mantenimento degli equilibri naturali di un territorio. Ringraziamo i bambini di Mosso perché con la loro mobilitazione hanno sensibilizzato alla cura di un bene naturale come l’Isola di Budelli anche i più grandi».