– Un sequestro di 25mila ricci di mare sotto misura o pescati in zona vietata: è il risultato dell’azione di contrasto al prelievo e commercializzazione illegale degli echinodermi condotta dall’Ispettorato di Cagliari del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
I CONTROLLI. L’operazione, disposta su scala regionale dalla Direzione generale, è stata eseguita dalle Basi navali di Cagliari e Villasimius con il concorso delle stazioni costiere. L’intervento combinato ha comportato controlli a tappeto a Cagliari e nell’hinterland nei diversi banchi di vendita stradali. Sono stati infatti controllati i banchi nel lungomare del Poetto, in viale Colombo e a Quartu Sant’Elena, nella zona di Is Mirrionis, a Margine Rosso, a Capoterra, a Sarroch, ad Arbus, Villasimius e Muravera. Verifiche inoltre nei mercati civici cagliaritani di San Benedetto e di via Quirra e in diversi ristoranti cittadini. Controlli anche a mare, dove sono stati sequestrati 25mila ricci pescati sotto misura o in zona vietata, in particolare nell’area interdetta del porto industriale di Sarroch e nella zona Protetta di Capo Pecora. I ricci recuperati sono stati poi reimmessi in mare.
LE SANZIONI. I controlli hanno riguardato, oltre che la verifica del titolo da parte dei pescatori professionisti di prelievo e commercializzazione dei ricci, anche la verifica sulla tracciabilità del pescato, sul rispetto delle norme sul confezionamento e conservazione alimenti (invasettamento illegale della polpa). Complessivamente sono state contestate 15 sanzioni amministrative ad altrettanti trasgressori (prevalentemente pescatori professionisti) per complessivi 25mila euro. Infine è stato effettuato il sequestro di oltre 50 vasetti di polpa di riccio; le violazioni hanno riguardato prevalentemente illeciti circa la conservazione e confezionamento del prodotto.
IL CONTRASTO. L’attività del Corpo forestale e di vigilanza ambientale è orientata non solo alla tutela del patrimonio ittico ed ambientale della Sardegna ma anche a tutela dei consumatori. Si fa appello al consumo responsabile, con il conseguente rifiuto della polpa di riccio invasettata senza etichettatura e dei ricci sotto la misura minima di cinque centimetri, aculei esclusi.
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