– “Lo spreco alimentare, inaccettabile sia dal punto di vista morale che economico, diventa rifiuto e costo ambientale. Per questo motivo nell’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti abbiamo previsto una serie di iniziative di sensibilizzazione sulla prevenzione della produzione dei rifiuti, compresa la riduzione dello spreco alimentare. Tra le azioni puntiamo anche alla massima diffusione delle mense sostenibili per diminuire il cibo-rifiuto, che incide sul consumo di acqua, energia, denaro, tempo, terreno agricolo: continueremo a lavorare in questa direzione per portare in Europa il nostro contributo alla transizione verso un’economia verde e a basse emissioni”. Così l’assessora della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna Donatella Spano in occasione della ‘V Giornata di prevenzione dello spreco alimentare’, istituita dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna – Distal.
LE AZIONI. L’assessora Spano ha promosso nell’Isola diverse iniziative per educare all’economia circolare e alla tutela dell’ambiente, ultima quella del progetto didattico scolastico con Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Sul fronte dello spreco alimentare si parte dalla politica degli acquisti pubblici ecologici (il Gpp, Green public procurement): “La Sardegna vanta ottime performance della differenziata e stiamo facendo molto per ridurre gli sprechi, specie con le mense scolastiche sostenibili, il cui numero sta crescendo. Nei bandi per gli acquisti verdi abbiamo da tempo inserito criteri di sostenibilità: dai prodotti di stagione alla filiera corta. Ora proseguiamo nel grande lavoro di educazione ambientale tra i più giovani, portato avanti dalla Regione in collaborazione con l’Ersu e le Asl e gli altri enti presenti al tavolo tecnico sulle mense sostenibili. Questa è una strada concreta contro lo spreco”.
I DATI. Le mense sostenibili sono presenti in 75 Amministrazioni comunali, compresi i centri più popolati, coinvolgendo il 45 per cento della popolazione (dati 2014 e ora in aggiornamento). Per incidere sull’educazione alimentare l’assessorato all’Ambiente da anni supporta gli enti nella predisposizione dei documenti di appalto per l’acquisto di prodotti bio, di stagione e di filiera corta, e che integrino l’educazione alimentare nelle scuole con visite nelle fattorie didattiche per una maggiore consapevolezza nel consumo di cibo. “Un’altra indicazione è sulla destinazione a soggetti bisognosi il cibo preparato e non sporzionato nelle mense scolastiche. Quello già sporzionato, secondo le regole sanitarie, viene invece inviato ai gattili”, prosegue Donatella Spano, che conclude: “Dobbiamo parlare di spreco alimentare, tema al centro anche delle Conferenze sul Clima: la sua riduzione consente di abbattere le emissioni di Co2, emesse nel ciclo produttivo del cibo stesso e con significativi impatti anche sui mutamenti climatici”.