- L’integrazione fra il mare del Sarrabus e le zone interne del Gerrei è il cuore del progetto “Le terre del Flumendosa tra mare e monti”, presentato oggi all’assessore Raffaele Paci all’interno della programmazione territoriale della Regione nell’aula consiliare del Comune di Muravera. Il tavolo avviato oggi è allargato al partenariato economico e sociale, per coinvolgere pienamente gli imprenditori locali considerati indispensabili nella realizzazione dei progetti.
QUATTORDICI COMUNI, OBIETTIVI CONDIVISI - Le due Unioni, che hanno deciso di presentare insieme il progetto, includono 14 Comuni per un totale di oltre 29mila abitanti. Unione dei Comuni del Gerrei (capofila): Armungia, Ballao, Escalaplano, Goni, San Basilio, San Nicolò Gerrei, Sant’Andrea Frius, Silius e Villasalto. Unione dei Comuni del Sarrabus: Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu; Villasimius.
PACI, PUNTIAMO SU UN TURISMO SOSTENIBILE E DI QUALITÀ - “È solo nel binomio interno-costa che la Sardegna può costruire il suo futuro, per contrastare un fenomeno di spopolamento che riguarda tutto il mondo ma che certo non vogliamo accettare”, ha detto l’assessore Paci. “Noi vogliamo puntare su un turismo sostenibile, che porti qualità, che rispetti l’ambiente. Turismo che non sarebbe possibile se non avesse un entroterra altrettanto solido, con tradizioni uniche, con prodotti dell’agroalimentare eccellenti che possiamo offrire ai turisti di tutto il mondo. Mare, tradizione pastorale, e poi altissima tecnologia grazie all’aerospazio che qui trova un habitat ideale con lo sviluppo di tecniche utilissime per fini civili, penso per esempio all’agricoltura di precisione o al monitoraggio delle condizioni meteo. Allora bisogna puntare sul turismo per avere visitatori almeno 7, 8 mesi all’anno, tenendo aperte le strutture ricettive e le attività commerciali il più possibile, per offrire ai turisti i servizi che cercano”.
LE TERRE DEL FLUMENDOSA TRA MARE E MONTI IN 5 AZIONI - Favorire le sinergie tra la costa e l’interno, migliorando l’attrattività e la competitività del territorio delle due Unioni di Comuni, valorizzando le potenzialità ambientali e culturali. Questo l’obiettivo del progetto che si declina in cinque azioni principali: valorizzazione del settore zootecnico-agroalimentare e delle produzioni tipiche; creazione di percorso storico-archeologici, naturalistici e recupero del patrimonio storico; miglioramento e diversificazione dell’offerta turistica; riorganizzazione e miglioramento dei servizi a favore delle comunità; potenziamento delle aree industriali esistenti che favorisca l’insediamento anche di importanti aziende ad elevato valore tecnologico.
PIÙ FILIERA, MENO BUROCRAZIA - Il vicepresidente della Regione ha poi esortato a consorziarsi, a fare filiera, a unire le forze per portare i prodotti della Sardegna sui mercati internazionali “perché solo facendo sinergia si possono ottenere quei numeri che il mercato richiede, per raggiungere centinaia di milioni di potenziali clienti a prodotti esclusivi come i nostri”. E ancora, la necessità di una burocrazia diversa grazie a una non facile rivoluzione culturale, “perché così non è più possibile garantire i tempi rapidi che vogliamo, e le imprese non possono subire ritardi inaccettabili”. Infine i trasporti, “che stanno andando meglio ma non riescono a garantire i posti che servono. Sembra quasi che l’Europa non si renda conto che siamo un’isola e che non abbiamo alternative all’aereo, e nel momento in cui Bruxelles continua a non accettare i nostri bandi noi non possiamo andare avanti. Quindi ci vuole una forte mobilitazione in Europa, dove non c’è alcun riconoscimento dell’insularità, insieme alla garanzia di più risorse da parte del governo. Noi continueremo a fare la nostra parte per vedere riconosciuti i nostri diritti”, ha concluso Paci.
IL BILANCIO DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE - Avviata dalla Giunta a metà del 2015, mette in campo 350milioni di euro. Sono 9 i progetti già chiusi e finanziati per un totale di 130 milioni di euro con 14 Unioni e 110 Comuni coinvolti. Altri 11 progetti sono avviati o in fase di co-progettazione (16 Unioni e 139 Comuni coinvolti), 5 in fase di avvio (5 Unioni e 35 Comuni coinvolti), fra cui quello che verrà illustrato domani. Complessivamente parliamo di 24 progetti con 35 Unioni, 284 Comuni e 950mila cittadini coinvolti, cioè il 90% dei 293 Comuni Sardi che hanno i requisiti per partecipare alla programmazione territoriale. Oltre il 70% degli interventi vede già realizzate le gare di progettazione esecutiva. In Alta Gallura e Parte Montis alcuni interventi sono stati già appaltati e aggiudicati i lavori. I progetti, per mantenere i finanziamenti, devono essere realizzati in 36 mesi.
LE TERRE DEL FLUMENDOSA TRA MARE E MONTI IN 5 AZIONI - Favorire le sinergie tra la costa e l’interno, migliorando l’attrattività e la competitività del territorio delle due Unioni di Comuni, valorizzando le potenzialità ambientali e culturali. Questo l’obiettivo del progetto che si declina in cinque azioni principali: valorizzazione del settore zootecnico-agroalimentare e delle produzioni tipiche; creazione di percorso storico-archeologici, naturalistici e recupero del patrimonio storico; miglioramento e diversificazione dell’offerta turistica; riorganizzazione e miglioramento dei servizi a favore delle comunità; potenziamento delle aree industriali esistenti che favorisca l’insediamento anche di importanti aziende ad elevato valore tecnologico.
PIÙ FILIERA, MENO BUROCRAZIA - Il vicepresidente della Regione ha poi esortato a consorziarsi, a fare filiera, a unire le forze per portare i prodotti della Sardegna sui mercati internazionali “perché solo facendo sinergia si possono ottenere quei numeri che il mercato richiede, per raggiungere centinaia di milioni di potenziali clienti a prodotti esclusivi come i nostri”. E ancora, la necessità di una burocrazia diversa grazie a una non facile rivoluzione culturale, “perché così non è più possibile garantire i tempi rapidi che vogliamo, e le imprese non possono subire ritardi inaccettabili”. Infine i trasporti, “che stanno andando meglio ma non riescono a garantire i posti che servono. Sembra quasi che l’Europa non si renda conto che siamo un’isola e che non abbiamo alternative all’aereo, e nel momento in cui Bruxelles continua a non accettare i nostri bandi noi non possiamo andare avanti. Quindi ci vuole una forte mobilitazione in Europa, dove non c’è alcun riconoscimento dell’insularità, insieme alla garanzia di più risorse da parte del governo. Noi continueremo a fare la nostra parte per vedere riconosciuti i nostri diritti”, ha concluso Paci.
IL BILANCIO DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE - Avviata dalla Giunta a metà del 2015, mette in campo 350milioni di euro. Sono 9 i progetti già chiusi e finanziati per un totale di 130 milioni di euro con 14 Unioni e 110 Comuni coinvolti. Altri 11 progetti sono avviati o in fase di co-progettazione (16 Unioni e 139 Comuni coinvolti), 5 in fase di avvio (5 Unioni e 35 Comuni coinvolti), fra cui quello che verrà illustrato domani. Complessivamente parliamo di 24 progetti con 35 Unioni, 284 Comuni e 950mila cittadini coinvolti, cioè il 90% dei 293 Comuni Sardi che hanno i requisiti per partecipare alla programmazione territoriale. Oltre il 70% degli interventi vede già realizzate le gare di progettazione esecutiva. In Alta Gallura e Parte Montis alcuni interventi sono stati già appaltati e aggiudicati i lavori. I progetti, per mantenere i finanziamenti, devono essere realizzati in 36 mesi.
Foto dell'incontro sul profilo Flickr della Regione