– “Il trapianto è vita, un dovere verso il nostro prossimo”. E’ questo il messaggio che Lorenzo Pinna, trapiantato di fegato nel 2012, e Valentina Pintus, sottoposta al trapianto di midollo osseo nel 2004, lanceranno domani da Olbia, durante la giornata organizzata in città all’arrivo della carovana "Gran fondo nazionale dei trapiantati", la manifestazione ciclistica programmata quest’anno in Sardegna, e la cui ultima tappa si svolgerà domani a Olbia.
Valentina Pintus, di Tempio Pausania, ha 31 anni, appena nata le è stata diagnosticata la Talassemia, la prima trasfusione di sangue le è stata somministrata quando aveva appena tre mesi di vita. “Dopo la donazione del midollo osseo da parte di mia sorella che aveva solo 8 anni, sono rinata. E’ un sentimento difficile da spiegare, ma son certa di una cosa: tutti dovremmo pensare di far qualcosa per il nostro prossimo. Con la donazione si regala una nuova vita a qualcuno meno fortunato, che ha bisogno della donazione per vivere”. Sorride Valentina, mentre racconta della sua esperienza. Ora, a distanza di dieci anni dal trapianto di midollo osseo che l’ha fatta guarire dalla talassemia, parla della sua “nuova vita”. “Prima non potevo fare sforzi, mi cedevano le gambe anche per delle banali passeggiate. Dopo la donazione e l’intervento son tornata alla vita”. Ora Valentina è un’istruttrice di aerobica, step e zumba e ha fatto dello sport la sua professione, “Prima dell’intervento non ci avrei mai potuto sperare”,precisa Valentina Pintus, che domani sarà a Olbia a raccontare la sua esperienza e parlerà dell’importanza della donazione.
“La donazione è sacra, ogni buon cittadino dovrebbe pensarci per tempo e accordarla, perché nel momento in cui si muore è da stupidi non donare agli altri la vita e non accordare l’espianto degli organi. Solo con la donazione si dà la possibilità a chi sta male di riprendere a vivere”, racconta Lorenzo Pinna, 67 anni, paziente oncologico, sottoposto nell’agosto del 2012 ad un trapianto di fegato. “Ora sto benissimo e son tornato ad una vita normalissima, anzi a quattro giorni dall’interno ero già stato dimesso”,racconta l’imprenditore di Olbia, che gestisce un’impresa di impiantistica e idraulica a Olbia. “La donazione è un dovere di tutti, la nostra società dovrebbe cambiare mentalità e comprendere, sin dalla giovane età, che donare è vita”, conclude.
Valentina Pintus e Lorenzo Pinna saranno due dei testimoni che domani a Olbia racconteranno la loro esperienza durante la manifestazione organizzata nella sala conferenze (II piano) all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove, intorno alle 17, si concluderà “Il gran fondo nazionale dei trapiantati”, la manifestazione organizzata dell’Associazione Amici del trapianto di fegato onlus di Bergamo in collaborazione con la Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che punta a sensibilizzare tutta la popolazione, soprattutto i giovani, sull'importanza del trapianto, della donazione degli organi e della ricerca sulle malattie epatiche.
L’undicesima edizione della “Gran fondo nazionale trapiantati”, è partito da Pula il 23 settembre scorso, passando per Carbonia, Guspini, Oristano: oggi la carovana è arrivata a La Caletta, attraversando San Teodoro, e arrivando, domani, a Olbia, dopo un tragitto di quasi 300 chilometri.
“La donazione degli organi è un gesto di solidarietà e di grande amore che consente ad altre persone di continuare a vivere. Donazione è speranza; speranza per chi, in attesa di un intervento, solo con la donazione può riprendere a vivere. La donazione salva la vita o può migliorare la qualità dell'esistenza, per questo all’interno delle scuole e dell’ospedale, con la collaborazione dell’Aido, non perdiamo occasione per ricordare a tutti l'importanza della scelta di diventare donatore di organi e di vivere in una condizione di solidarietà e condivisione, all’interno del quale rientra la donazione”, spiega Franco Pala, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia e coordinatore locale dei Trapianti e delle donazioni d’organi.
La carovana arriverà a Olbia, intorno alle 16, il gruppo de Gran fondo, con un gruppo di Olbia, percorrerà a bordo delle due ruote via Roma, viaRedipuglia, corso Umberto, per poi raggiunge l’ospedale passando per via Vittorio Veneto e via Tre Venezie.
Domani all’ospedale di Olbia, oltre allo staff del reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Olbia, saranno presenti i vertici provinciali dell’Aido, ma anche di altre associazioni come Abvis e Avo, studenti delle scuole superiori della città.