EX ARSENALE DELLA MADDALENA, LE PROPOSTE DELLA REGIONE Posta in arrivo x andreanieddu@tiscali.it x Ufficio Stampa Regione Sardegna 15:13 (18 ore fa) a COMUNICATO STAMPA Cagliari 27 marzo 2015 - Un acceso dibattito si sta sviluppando in seguito alle numerose denunce sullo stato di degrado delle strutture realizzate nell’area dell’ex arsenale della Maddalena in vista del G8 poi spostato all’Aquila. Una breve ricostruzione dei fatti permette di chiarire il ruolo passato e presente della Regione Sardegna in questa vicenda. La Protezione civile nazionale, come attuatore del progetto secondo il metodo Grandi Eventi, al termine dei lavori ha consegnato l’hotel e centro congressi al concessionario Mita Resort. Mita, verificato che le bonifiche non erano state fatte e che era impossibile aprire l’albergo in quelle condizioni, senza poter usare la darsena, ha tirato in causa la Protezione civile, ottenendone in un arbitrato la condanna al pagamento dei danni. Nel lodo arbitrale si decide inoltre che le chiavi debbano essere riconsegnate alla Protezione civile, non alla Regione, che ne è proprietaria ma non ne è mai venuta in possesso. E viene esplicitamente affermato che la Regione Sardegna è estranea alla contesa. Ora la protezione civile ha presentato ricorso, prolungando la vicenda giudiziaria che taglia fuori la Regione. In questa situazione, come dimostrano documenti ufficiali, la Regione ha dichiarato più volte di volersi fare carico della struttura dell’hotel e centro congressi, ma ha anche chiarito che non intende far pagare ai sardi i costi degli errori commessi da altri: lavori abbandonati, bonifiche non fatte, contenziosi giudiziari, nessuna manutenzione. Nel mese di febbraio la Protezione civile ha proposto alla Regione un incontro per sottoscrivere un accordo su un testo che, proprio per questi motivi, la Regione non poteva condividere. La Regione infatti vuole rientrare in possesso dell’ex arsenale, una struttura fondamentale per il rilancio economico dell’arcipelago della Maddalena, in cui ha già investito 450 milioni, ma non intende pagare né il risarcimento che il lodo riconosce a Mita né tutti i danni dovuti all’abbandono della struttura: il costo di questa catena di errori e di cattiva politica non deve ricadere sui cittadini sardi.
EX ARSENALE DELLA MADDALENA, LE PROPOSTE DELLA REGIONE
5 - Un acceso dibattito si sta sviluppando in seguito alle numerose denunce sullo stato di degrado delle strutture realizzate nell’area dell’ex arsenale della Maddalena in vista del G8 poi spostato all’Aquila.
Una breve ricostruzione dei fatti permette di chiarire il ruolo passato e presente della Regione Sardegna in questa vicenda.
La Protezione civile nazionale, come attuatore del progetto secondo il metodo Grandi Eventi, al termine dei lavori ha consegnato l’hotel e centro congressi al concessionario Mita Resort. Mita, verificato che le bonifiche non erano state fatte e che era impossibile aprire l’albergo in quelle condizioni, senza poter usare la darsena, ha tirato in causa la Protezione civile, ottenendone in un arbitrato la condanna al pagamento dei danni. Nel lodo arbitrale si decide inoltre che le chiavi debbano essere riconsegnate alla Protezione civile, non alla Regione, che ne è proprietaria ma non ne è mai venuta in possesso. E viene esplicitamente affermato che la Regione Sardegna è estranea alla contesa. Ora la protezione civile ha presentato ricorso, prolungando la vicenda giudiziaria che taglia fuori la Regione.
In questa situazione, come dimostrano documenti ufficiali, la Regione ha dichiarato più volte di volersi fare carico della struttura dell’hotel e centro congressi, ma ha anche chiarito che non intende far pagare ai sardi i costi degli errori commessi da altri: lavori abbandonati, bonifiche non fatte, contenziosi giudiziari, nessuna manutenzione.
Nel mese di febbraio la Protezione civile ha proposto alla Regione un incontro per sottoscrivere un accordo su un testo che, proprio per questi motivi, la Regione non poteva condividere.
La Regione infatti vuole rientrare in possesso dell’ex arsenale, una struttura fondamentale per il rilancio economico dell’arcipelago della Maddalena, in cui ha già investito 450 milioni, ma non intende pagare né il risarcimento che il lodo ricosto di questa catena di errori e di cattiva politica non deve ricadere sui cittadini sardi.conosce a Mita né tutti i danni dovuti all’abbandono della struttura: il