“L’onorevole Pili, nella sua scriteriata e spasmodica ricerca di visibilità, non solo offende tutti i professionisti del sistema sanitario che qualifica declassandoli "da terzo mondo”, ma diffonde in maniera artefatta le informazioni rischiando di seminare il panico tra la gente in modo irresponsabile e senza nessuna etica”. A dirlo è l’assessore della Sanità Luigi Arru che difende l’operato dei professionisti coinvolti nell’emergenza Ebola. “E’ ora di smetterla di giocare a fare gli scienziati improvvisati. Ci troviamo davanti al primo caso in Italia di Ebola - afferma l'assessore Arru - dove il personale sanitario coinvolto ha agito seguendo un protocollo e operando con grande dedizione e coscienza, secondo regole e protocolli appositamente predisposti e osservati nella più totale trasparenza e in collaborazione con tutte le autorità sanitarie coinvolte: regionali, nazionali e internazionali”. Il titolare della Sanità sottolinea che per l’isolamento dei pazienti non fosse prevista una camera ma bensì due e che queste fossero adeguatamente funzionanti e attrezzate al momento dell’arrivo dell’infermiere colpito da Ebola. “Il personale della struttura ospedaliera – ha proseguito l’esponente della giunta Pigliaru – era perfettamente dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti dal protocollo ministeriale e regionale. Inoltre, quando l’onorevole Pili parla scandalizzato del locale rivestito di lenzuola zuppe di varecchina, ignora che fosse la stanza utilizzata per la svestizione degli operatori del 118, che hanno trasportato il paziente dalla sua abitazione sino al Palazzo di malattie infettive”. L’assessore Arru ha spiegato il motivo per cui l’ipoclorito di sodio non potesse essere versato sul pavimento. “Il liquido avrebbe potuto spargersi e disperdersi. La pratica di bagnare le lenzuola aveva proprio lo scopo di evitare la dispersione del liquido. Infatti, anche l’Aeronautica militare ha provveduto a sanificare l’ambiente di passaggio e permanenza del paziente affetto da Ebola utilizzando l’ipoclorito”. Per ciò che concerne l’analisi del sangue in laboratorio, il titolare della Sanità ha specificato come questa operazione sia avvenuta in un sistema chiuso che si sanifica automaticamente. “Per accertare comunque eventuali negligenze personali – ha concluso l’assessore Arru - è stata istituita una commissione d’inchiesta che sta verificando e valutando accuratamente l’intero iter. Le risultanze saranno tempestivamente comunicate all’assessorato”. Alla partenza del paziente inoltre, ribadiscono dall’assessorato, era presente solo personale sanitario autorizzato e nessun esterno.