"Qualcosa inizia a muoversi anche se far ripartire un sistema economico regionale quando ancora l'Italia è quasi ferma e l'Europa inizia appena a muoversi non è facile. Dobbiamo riuscire a estendere questi segnali di ripresa - dell'occupazione, dei cantieri, della nascita delle imprese e degli affidi bancari - a tutto il settore economico della Sardegna per fare in modo che la ripresa, ancora timida e a macchia di leopardo, diventi qualcosa di più robusto per dare risposte rapide e concrete soprattutto in termini di posti di lavoro". L'ha detto il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci intervenendo alla presentazione del 22esimo rapporto Crenos alla Facoltà di Ingegneria a Cagliari. "La crisi iniziata nel 2008 è stata una caduta terribile, lo vediamo tutti i giorni nei nostri territori, con tassi di disoccupazione incredibili e un crollo costante del Pil anno dopo anno. Riprendersi sarà una cosa lunga ma i segnali ci sono, e la Giunta sta lavorando per rafforzarli giorno dopo giorno". Fra i settori in maggior ripresa ci sono sicuramente il turismo ma anche l'export dell'agroalimentare che ha dei trend positivi "che ci fanno capire il grande valore del settore, una ricchezza che dobbiamo rafforzare mettendo in rete le imprese, rendendole capaci di esportare sui mercati internazionali", ha sottolineato ancora il vicepresidente della Regione. "Poi ci sono le costruzioni che stanno dando timidi segnali grazie alla ripresa delle opere pubbliche dovuta alle nostre politiche keynesiane che consentono l'apertura di cantieri attraverso il grande piano delle infrastrutture che stiamo mettendo in campo con il mutuo da 700 milioni". Fra i settori più deboli c'è invece il manifatturiero "come alcuni settori dei servizi tradizionali. Allo stesso tempo, però, abbiamo segnali importanti sull'information technology che è uno dei punti di forza della nostra economia". Paci ha poi spiegato che "non si va da nessuna parte senza una seria politica di bilancio. Allora il nostro primo impegno è stato mettere ordine: siamo usciti dal patto di stabilità, abbiamo risolto il tema delle riserve erariali: in Sardegna ne tratteniamo 200 milioni all'anno, 50 da spendere come vogliamo e 150 per abbattere il debito pubblico sardo. Stiamo risolvendo definitivamente la vertenza entrate dopo l'anticipo di 300 milioni, scrivendo le norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto, cosa mai fatta finora, e allo stesso tempo stiamo lavorando al disegno di legge sull'Agenzia regionale delle entrate. Insomma - ha detto ancora l'assessore Paci - stiamo definendo una serie di azioni che ci permettono di avere idee più chiare e un bilancio più trasparente e credibile, cosa che l'armonizzazione ci dà la possibilità di fare". Il vicepresidente ha poi ricordato altre misure varate dalla Giunta: dall'Irap più bassa d'Italia, per sempre, ai 5 anni di azzeramento per le nuove imprese, alla semplificazione dei Consorzi Fidi, alla Cabina di regia sui fondi che garantirà interventi più mirati ed efficaci ed eviterà la perdita di finanziamenti europei perché saranno i primi a essere spesi. "C'è poi la semplificazione della burocrazia e delle imprese, fondamentale per attirare investitori dall'estero come dimostra la Qatar Foundation con il Mater Olbia. Ci vuole tempo per vedere i risultati ma la strada è quella tracciata dalla Giunta e bisogna percorrerla con coraggio fino in fondo per far uscire la Sardegna dalla crisi", ha concluso Paci.