dopo la festosa, debordante inaugurazione dell'anno accademico di lunedì scorso, le lezioni cominciano con due incontri vertiginosi: la reincarnazione dello scrittore, sceneggiatore e poeta William Faulkner nelle carni del filosofo Giulio Giorello e quella che Franco Fais, mimo straordinario, dona ad Angelo Corti, suo maestro. L'appuntamento è per domani, domenica 20, all'Exmà (via S. Lucifero 71). L'ora d'inizio è fissata alle 18,00 ma le porte dell'aula si apriranno alle 17,20. Oltre agli iscritti potranno entrare, acquistando il biglietto, una ventina di persone, quindi chi è interessato giunga all'apertura. Il giorno dopo, lunedì 21, comincerà l'attesissimo Corso per la prevenzione dell'idiozia esagerata. Aprirà ancora Giulio Giorello parlando di Idiozia e spiriti, seguirà Renzo Cugis (voce dell'Armeria dei Briganti, scrittore e, in coppia con Gianfranco Liori, autore di cd e spettacoli di grande successo per bambini, come “Filastrocche’n’roll”) che parlerà di Idiozia e cacca, aiutato dal raffinato contrabbassista Andrea Lai. È prevista anche la eclatante partecipazione di Raphael Saini con la sua scuola di batterie e delle Aristensemble. Le lezioni questa volta si terranno al Thotel (via Dei Giudicati 66) e inizieranno alle 20,00. In questo caso, essendo l'aula magna particolarmente grande, acquistando un biglietto oltre agli iscritti potranno entrare anche molti occasionali, le porte si apriranno alle 19,45. Raccomando a tutti la puntualità e chiudo con le parole di Giorello e Cugis che introducono la loro lezione.
GIULIO GIORELLO – IDIOZIA E SPIRITI “Dimmi che pensi degli spiriti notturni, dato che teologi e filosofi credono all'esistenza di simili creature” aveva chiesto il politico Hugo Boxel a Baruch Spinoza nella tormentata Olanda del Seicento. “Non ci credo - aveva ribattuto il filosofo - e mi fa sorridere che qualcuno teorizzi che i fantasmi sono tutti maschi perché nessuno li ha mai visti partorire. Per risolvere l'enigma non basterebbe dare un'occhiata ai loro genitali?”.
RENZO CUGIS – IDIOZIA E CACCA Una piccola quota di idiozia è sempre ammessa, ma quando si parla di cacca è consentita una dose maggiore. L’uomo evolve giorno dopo giorno, inventa macchine straordinarie, può contattare chiunque ovunque, usando un solo dito. Può dire a un piccolo parallelepipedo di plastica: “Chiama Michele” e quello chiama Michele. Ma l’uomo, nonostante questo, continua a ridere della cacca… e che nessuno se ne senta tagliato fuori. La cacca è in noi: in senso stretto. La cacca come pretesto per parlare d’altro… e per parlare di cacca.
Vi aspetto Filippo Martinez
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