La Maddalena, Harte rinuncia all’acquisto dell’isola di Budelli
Con una lettera informa il sindaco. Pesa la presenza di una tutela integrale. Il magnate: «Non ci sono le condizioni necessarie per il piano»di Serena Lullia
LA MADDALENA. Addio al paradiso rosa. Michael Harte rinuncia al gioiello di Budelli acquistato all’asta nel 2013 per 3milioni di euro. Il periodo di riflessione preso a dicembre dal banchiere neozelandese prima di perfezionare l’acquisto, si conclude con la fine dell’amore per l’isola. Un divorzio amaro, ma senza ripensamenti. Harte lo scrive in modo chiaro in una lettera al sindaco Luca Montella. Il suo pensiero arriva in municipio attraverso il suo legale. «Purtroppo mister Harte ritiene che non vi siano le condizioni necessarie o sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale da lui auspicato, la cui utilità e pubblico interesse è stata riconosciuta anche dal Consiglio di Stato». Solo qualche settimana fa il ricco businessman era arrivato in Sardegna per tentare una operazione di alta sartoria. Ricucire i rapporti con il Comune e la Regione, dopo aver toppato il protocollo andando prima in visita al ministero dell’Ambiente. Un tentativo apparentemente ben riuscito. Gli incontri a Cagliari e alla Maddalena si erano conclusi con un impegno condiviso a ricominciare, a ridisegnare insieme il futuro di Budelli.
Doppio errore. Il sindaco Montella non entra nel merito delle scelte di Harte. La sua analisi è più complessa. «Sono sindaco dal giugno 2015 e quello di gennaio era il primo incontro ufficiale con Harte – sottolinea –. Un faccia a faccia sereno in cui era emersa la volontà condivisa di ridisegnare insieme un progetto per Budelli, di sviluppo e salvaguardia, compatibile con le leggi. Questa vicenda è stata gestita male dall’inizio. Dal Parco come dal privato. Lo scontro non ha portato benefici né al privato, né al Parco. Chi ne fa le spese è la comunità maddalenina. È compito della buona politica accompagnare un investitore nella direzione giusta anziché combatterlo per principio». Montella non nega di aver gradito poco le bozze di progetti per Budelli. Zone di mare vietate. Ruderi trasformati in edifici. «Progetti irrealizzabili in base alle norme – conclude –. Subito si doveva discutere con l’investitore partendo dai limiti di legge, per indurlo a ragionare insieme su come realizzare l’Osservatorio sulla biodiversità. La politica del secondo millennio non deve contrapporsi ai privati per questioni di principio. Deve guidare gli investimenti nel rispetto dei ruoli e per il bene pubblico. Mi auguro che Harte torni alla Maddalena per discutere nuovi progetti ambientali, ricominciando da capo».