:L’opposizione, da parte dello studio legale di Michael Harte – il neozelandese che nell’ottobre
scorso si era aggiudicato all’asta la proprietà dell’isola di Budelli – al diritto di prelazione
esercitato dal Parco di La Maddalena, ha obbligato il presidente Giuseppe Bonanno, ad
intervenire per puntualizzare alcune cose .Bonanno , a proposito,ricorda, che è il parlamento
ad aver scritto la parola “fine” sulla lunga vicenda che ha tenuto banco nelle cronache
nazionali fino a poche settimane fa, permettendo al parco nazionale, con l’approvazione della
legge di stabilità per il 2014, di appropriarsi del bene che sin dalla sua istituzione è il simbolo
dell’area protetta.
<<Francamente – spiega Bonanno- non mi sarei atteso certo una risposta di tale natura da
parte di colui che comunque mi è apparso all’inizio come un interlocutore serio e pacato, ma
che evidentemente è stato consigliato male.In questo modo, infatti, il signor Harte appare
arrogante e sprezzante nei confronti di una scelta ben precisa fatta non da un singolo partito o
da un’associazione, ma – non dimentichiamolo – dal massimo organo legiferante del nostro
stato, ossia il parlamento. In ossequio alla decisione da esso assunta, ho il dovere di andare
avanti, resistendo alle opposizioni che si presentano e che dovessero presentarsi.<>>
Se però- prosegue il presidente -mi fosse permesso di dare uno spassionato suggerimento al
signor Harte –
gli consiglierei di svincolarsi dall’abbraccio subdolo dei vari questuanti che oggi si affrettano a
fargli la corte offrendo di utilizzare una struttura, servirsi di un terreno, finanziare una loro
impresa. Essi non solo squalificano la sua persona, ma certificano una brutta immagine del
nostro territorio, che la crisi in primis, e un certo servilismo culturale poi, vorrebbero spingere
verso una sorta di neocolonialismo, in attesa del nuovo bravo “conquistatore”
(alternativamente, nel passato dell’isola di La Maddalena, americani, Marina, imprenditori di
turno, e su scala italiana, anche più di recente, i grandi magnati provenienti dai paesi
emergenti) che possa risolvere e sollevare le loro - e loro soltanto, si intenda - sorti personali.
Noi maddalenini, noi sardi, ci meritiamo di essere fieri protagonisti della nostra sorte quando se
ne presenta l’opportunità, di chiedere ciò che ci spetta e di lavorare affinché il nostro territorio
possa esprimere tutte le potenzialità che possono farlo emergere, ma da primi attori e non da
meri spettatori. E poi va giu’ duro su chi oggi si spertica a sostegno del signor Harte, suo
malgrado, è chi già pensa - illudendosi - di potersi vedere finanziare questo o quel progetto. Se
ciò coincida con la possibilità di promuovere un diffuso benessere e la soluzione ai problemi
atavici che attanagliano il nostro territorio, poco interessa: l’importante è, per tali soggetti,
portare a casa il risultato personale. Il Parco – conclude Bonanno – continuerà invece a
svolgere, come sempre ha fatto, il suo ruolo a garanzia dell’interesse pubblico e delle
generazioni future affinché il bene “Budelli” sia di tutti, e non di pochi».Peone