La Maddalena: Gian Domenico Tenaglia (avvocato dello Stato) spiega come il finanziere neozelandese ha vinto la battaglia giudiziaria sfruttando abilmente un cavillodi Antonello Palmas
LA MADDALENA. Lentezze e burocrazia hanno consegnato il paradiso della sabbia rosa allo straniero. La battaglia di Budelli è stata vinta da Michael Harte sfruttando abilmente un cavillo, facendo leva su un aspetto rivelatosi fatale dal punto di vista di chi teme per l’integrità della mitica località resa celebre da un film: l’assenza di un piano del parco in vigore.
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Quindi la decisione del Consiglio di Stato che dava torto all’ente presieduto daBonanno. Tenaglia è categorico: «La battaglia è persa, Harte è il nuovo padrone di Budelli. Tornare indietro sarà un’impresa impossibile».
L’avvocato va avanti. Spiega che il giudice per le esecuzioni fallimentari del tribunale di Tempio non ha potuto fare altro che prendere atto e adeguarsi al Consiglio di Stato. «L'isola era oggetto di proprietà privata, apparteneva alla società Nuova Gallura, la quale aveva molti debiti; quando è fallita, i suoi creditori hanno venduto all'asta l’isola, che è stata comprata da Harte. L’Ente parco ha esercitato il diritto di prelazione che le spetta secondo la legge 91/94, quando un bene di interesse ambientale oggetto di proprietà privata viene venduto: pagando la stessa cifra dell’acquirente il parco può diventarne proprietario. L'Ente l'ha fatto, bloccando l’operazione del neozelandese, ma Harte ha avviato una causa amministrativa, finita davanti al Tar, che ha respinto il ricorso, ritenendo soddisfatte tutte le condizioni richieste dalla legge».
Harte a questo punto ha fatto ricorso al Consiglio di Stato: «Qui gli interessi del parco erano curati dai colleghi dell’avvocatura generale di Roma, e Harte ha vinto facendo leva su una questione formale: l'Ente parco non ha ancora un piano del parco, o meglio l'ha approvato ma non è ancora efficace (giace sui tavoli della Regione, in attesa di ulteriori passaggi, ndc). Il giudice di Tempio in sede di esecuzione, ha tratto le conseguenze inevitabili, essendo la prelazione stata giudicata illegittima dal giudice amministrativo».
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Insomma, per Tenaglia la sorte della causa era segnata. «Peccato, perché l'Ente parco aveva in progetto diverse belle cose da fare – commenta il legale –. Ma c’è da dire che Harte si è presentato come un appassionato di cose ambientali, un benefattore, e non resta che da sperare che faccia bene: i vincoli d’altronde risultano dalle norme, limitano le prerogative del proprietario. Budelli resta un bene supervincolato».
Vincoli che però sono stati di recente allentati: «Anche se non è stata riconosciuta la protezione massima, come il presidente Bonanno chiedeva – dice Tenaglia – , i nuovi proprietari potrebbero fare ben poco, solo cose compatibili col grandissimo interesse ambientale dell'isola. Certo non potrebbero mettere in pericolo la Spiaggia rosa, dato che in tutti questi anni il parco ha lavorato sulla rigenerazione della sostanza che la rende tanto particolare. E penso che non sia nemmeno nelle intenzioni del signor Harte creare danni ambientali. Speriamo in una collaborazione».