A distanza di 29 anni dall’importante scoperta del Tafone di Cala Corsara nell’isola di Spargi , da parte dei Stefano Curreli , piu noto Fanino , e Giuliano Sorba , zazzà , , un’altra scoperta anch’essa importante è stata fatta sempre dallo stesso Curreli e Roberto Marche. I due appassionati d i natura stavano perlustrando l’interno dell’isola di Spargi ed in una zona ricca di vegetazione , hanno notato delle grandi rocce ( trovanti ). Incuriositi dalla particolare forma si sono trovati davanti una grande grotta con un muretto costruito all’ingresso della stessa . La presenza di cocciame e resti di pasto ( conchiglie e ossa ) e schegge di selce , sono la testimonianza tangibile che la grotta era stata abitata nella preistoria .La grotta si trova a ridosso di tutti i venti a circa 200 metri dal mare e nelle vicinanze di una sorgente d’acqua Ha poi una caratteristica nella parte superiore dove si vede una cavità naturale o forse fatta anche dall’uomo per raccogliere l’acqua . La particolarità è che esiste una scanalatura che conduce l’acqua dalla cavità all’ingresso della grotta stessa : Inoltre intorno alla grotta i due hanno potuto notare la presenza di patelle , altri frutti di mare e ossa di animali , sicuramente resti di pasti , nonché frammenti di vasellame . I due appassionati di archeologia preistorica solo adesso hanno voluto portare a conoscenza il fatto , anche perché la scoperta segue quella precedente del Tafone di Spargi . Si presume infatti , cha da quel sito partissero con delle canoe rudimentali per comunicare con i corsicani che a sua volta portavano degli utensili , come punte e frecce lavorate , coltellini in selce e vari oggetti di caccia . Curreli e Marche si rivolgono otra alle autorità competenti per dire di prendere in considerazione la loro segnalazione per poter approfondire quelle cose che ai loro occhi risulta essere una pagina interessante della storia del nostro arcipelago . Peone