mercoledì 18 giugno 2014

Diabete e sovrappeso: un progetto per migliorare controllo metabolico e qualità vita


A Monti si è concluso il corso per la “modifica permanente dello stile di vita”


– 48 partecipanti impegnati in quasi 7 chilometri di tragitto lungo la vecchia ferrovia tra Monti e Berchidda e 12.000 passi percorsi : sono questi i numeri dell’escursione di “Nordik Walking” organizzata dall’Associazione Janasdia Onlus, in collaborazione con la Asl di Olbia, a conclusione del progetto di “miglioramento del controllo metabolico del Diabete”.

Domenica scorsa, in una giornata non afosa, 48 pazienti seguiti dal reparto di Diabetologia della Asl di Olbia, si sono incontrati alle 8 del mattino nella casa cantoniera di Telti, da dove sono partiti per percorrere quasi 7 chilometri e quasi 12.000 passi, per arrivare intorno alle 12.00 a Monti per il pranzo al sacco.

“L’evento di domenica conclude il primo semestre di un  progetto di formazione/educazione rivolto ai pazienti diabetici e a quelli a rischio di sviluppare il diabete, che si prefiggeva di migliorare il controllo metabolico e la qualità della vita, impiegando un programma strutturato basato sulla dieta, sull’esercizio fisico regolare, al quale associamo il “counseling” nel diabete di tipo 2, e il “counting dei carboidrati” nel tipo 1.  Si tratta di un processo che ci dovrebbe consentire di apportare considerevoli modifiche, stabili e durature, dello stile di vita dei nostri pazienti, rendendoli più autonomi nella gestione della sua vita e della terapia, che ha coinvolto anche i parentiDurante questo percorso i pazienti hanno cercato di applicare nella quotidianità  le attività apprese durante il periodo intensivo effettuato in “aula””, spiega Giancarlo Tonolo, direttore del reparto di Diabetologia della Asl d Olbia e presidente dell’Associazione Janasdia Onlus.
Una buona gestione del diabete, oltre alla terapia farmacologica, è raggiungibile attraverso una corretta alimentazione, il controllo glicemico e l’esercizio fisico. Infatti obesità e sedentarietà sono da ritenersi fattori di rischio per lo sviluppo di numerose patologie; spesso l’insorgenza del diabete è strettamente associata ad uno stile di vita che trascura notevolmente i principi basilari sia di una sana alimentazione che di una vita attiva, con un’attenzione particolare verso l’attività fisica”, conclude Tonolo.


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