- Padova, 16.12.2014 -Resoconto della 6^ udienza e ultima udienza preliminare del Processo Marina Militare 2- per le Vittime dell'Amianto del Comparto Difesa;
- Cagliari, 16.12.2014 -Resoconto della audizione presso laSesta Commissione Consiliare della RAS, Salute e Politiche Sociali, sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto;
- Porto Torres, 28.11.2014 -Resoconto del Tavolo di Lavoro svoltosi a Porto Torres il 28.11.2014 - La mancata affermazione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini “...” E' Solo un problema di mancanza di risorse?-
Ieri, martedì 16 dicembre 2014, l'Associazione è stata impegnata su due fronti: presso il Tribunale di Padova, ben rappresentata dall'avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova, dove si è svolta la sesta e ultima udienza del processo che vede imputati i vertici della Marina Militare Italiana per le numerosissime Vittime dell’Amianto tra le file dei lavoratori militari e civili del Comparto Difesa e a Cagliari, in audizione presso la Sesta Commissione Consiliare della Regione Autonoma della Sardegna, Salute e Politiche Sociali, sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto.
- Resoconto della 6^ udienza del Processo Marina Militare 2- per le Vittime dell'Amianto del Comparto Difesa;
A Padova, 16.12.2014, il Giudice dell'udienza preliminare, Dr.ssa Brunello, oltre a confermare la legittima costituzione di Parte Civile dell'AFeVA Sardegna Onlus, ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli Ammiragli imputati avanti il Tribunale Monocratico di Padova, Dr.ssa Bitozzi, per l'udienza del 25 maggio 2015. Purtroppo alcune posizioni di parte offese sono state dichiarate prescritte ed esattamente i decessi avvenuti in epoca precedente il 7.10.2003 e le malattie ( lesioni colpose ) diagnosticate prima del 16.6.2007. Inoltre, il Ministero della Difesa si è costituito in qualità di responsabile civile, a seguito delle nostra ( AFeVA Sardegna Onlus) citazione. Continua l’impegno di AFeVA Sardegna Onlus, egregiamente difesa dalla avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova, a fianco dei lavoratori del Comparto Difesa, Vittime inconsapevoli dell'Amianto.
- Resoconto della audizione presso la Sesta Commissione Consiliare della RAS, Salute e Politiche Sociali, sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto;
A Cagliari, 16.12.2014, davanti agli attenti sigg. Consiglieri della VI Commissione, e altri in qualità di osservatori, presieduta dall'On. Perra, l'Associazione ha presentato e illustrato un breve dossier che fotografa il deludente stato di fatto della questione Amianto che investe con tragica prepotenza sia i Lavoratori che i Cittadini Sardi. Ha chiesto perciò la piena attuazione e ri-finanziamento della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e la piena attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85/2012, sull'Emergenza Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012.
Gli studi epidemiologici parlano chiaro e parlano di morti. Ad eccezione degli arti, l'amianto provoca tumori e malattie in moltissimi organi del corpo: al Mesotelio, al Polmone, alla Laringe, all'Ovaio, alla Faringe, allo Stomaco e al Colon Retto.
Sulla dimensione del danno da asbesto che affligge la Sardegna, il triste -sottostimato- gettito dei mesoteliomi è attualmente, mediamente, intorno ai 20 casi/anno, con attesa del trend in aumento. Sono colpiti proprio i lavoratori (e anche le loro mogli) di quei comparti dimenticati o esclusi dalle leggi truffa dei “risarcimenti previdenziali” (il Petrolchimico, la Difesa Nazionale -in particolare della Marina, militari e civili- il Comparto delle Costruzioni e, molte, molte donne -il 35%-, vittime di esposizioni ambientali e familiari attualmente escluse da qualsiasi tutela risarcitoria). E' stato fatto presente che il rapporto fra mesoteliomi e tumori del polmone asbesto correlati, a livello di popolazione, viene scientificamente stimato intorno ad 1:1 e che nelle zone o siti con maggior gettito di mesoteliomi (es Industriali o Militari) questo rapporto può arrivare sino a 1:10. Dati ancora fortemente sottostimati, nonostante la meritoria attività di rilevazione del Registro Regionale dei Mesoteliomi, dovuti alla sistematica sottorilevazione del danno da parte del comparto sanitario che, preferiamo pensare, non sa che è obbligatorio segnalare una – qualsiasi- Malattia Professionale, ancorché sospetta al Registro Nazionale delle Malattie Professionali in capo all'INAIL e, in caso di Mesoteliomi, anche al ReNaM. Dell'incidenza dei tumori da asbesto sugli altri organi bersaglio, invece, non si sa nulla. Una sottorilevazione che di fatto preclude anche l'avvio dell'iter di riconoscimento e risarcitorio. Pochi, pochissimi lavoratori sono a conoscenza che in Sardegna esiste la Sorveglianza Sanitaria Gratuita. E a poco serve sentirsi dire che su internet ci sono tutte le informazioni del caso, se i destinatari, come è ovvio, non sono “nativi digitali”.
Anche in Sardegna , dunque, si muore di amianto. In silenzio e senza Giustizia.
Sul fronte della filiera delle bonifiche e della messa in discarica, la Sardegna, che ha discariche capienti, esporta ogni anno dal 40% al 60% del materiale contenente amianto rimosso (riuscendo anche ad importarlo!) e si rileva che a parità di intervento, in particolare per le piccole quantità, il costo della rimozione e messa indiscarica varia anche di cinque volte in più, da Provincia a Provincia.Intollerabili diseconomie che disattendono sia il principio equità ed efficienza della spesa delle risorse pubbliche e sia quello di prossimità della messa in discarica i quali, se osservati, renderebbero molto più difficili le speculazioni e il traffici illeciti di rifiuti pericolosi e cancerogeni, sulla regolamentazione dei quali la Regione ha il dovere di intervenire senza indugi.
- Resoconto del Tavolo di Lavoro svoltosi a Porto Torres il 28.11.2014- La mancata affermazione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini “...” E' Solo un problema di mancanza di risorse?-
A Porto Torres, 28.11.2014, presso la sala Filippo Canu si è svolto il Tavolo di Confronto voluto e organizzato, non a caso a Porto Torres, dalla AFeVA Sardegna Onlus al quale hanno autorevolmente partecipato i rappresentanti delle confederazioni sindacali nazionali di CGIL, CISL, UIL, rispettivamente Claudio Iannilli, Giuseppe D'Ercole e Marco Lupi e il Senatore Silvio Lai.
ASSENTI NON GIUSTIFICATI: La Regione e la Provincia di Sassari.
Le questioni poste sul tavolo sono tante, riassunte dal tema cruciale posto a titolo dell'evento “AMIANTO-la mancata affermazione del diritto all'ambiente di vita e di lavoro salubre, alla previdenza,alla prevenzione primaria, alla diagnosi precoce, alla ricerca e alla cura - E' solo un problema di mancanza di risorse? 4000 morti all'anno, 11 al giorno, non si cancellano tacendo!”
In sala hanno assistito e partecipato attivamente circa 60 persone tra lavoratori, sindacalisti del territorio e cittadini sensibili al tema. Erano inoltre presenti e hanno portato il loro contributo alla discussione gli amministratori della città di Sassari, Gianni Carbini e Valeria Fadda, rispettivamente Assessore all'Ambiente e Presidente della Commissione Ambiente, per la città di Porto Torres l'assessore all'Ambiente Gavino Gaspa.
La discussione è stata vera, puntuale e ricca di riflessioni stimolate dagli illuminanti e gravi dati presentati dalla AFeVA Sardegna per inquadrare il problema e per introdurre la discussione (gli stessi presentati ieri 16.12.2014 alla VI Commissione RAS).
E' stata ribadita all'unisono l'unità sindacale e queste con l'AFeVA Sardegna.
Si è dato atto come la Regione Sardegna sia per certi versi addirittura molto più avanti rispetto ad altre Regioni, che sono state erogate ingenti somme, ma senza la costruzione di una Governance univoca e partecipata tra i soggetti interessati, non ha dato gli esiti sperati -tanta energia con poco controllo-. Che è necessario istituire subito una cabina di regia per la gestione coordinata del rischio Amianto, della filiera delle bonifiche e per la Sorveglianza Sanitaria, che vada incontro ai cittadini e ai lavoratori. Per evitare speculazioni, per evitare nuove esposizioni e dunque nuovi malati, per generare lavoro, pulito, sicuro e svolto in sicurezza e per non abbandonare chi ha una bomba ad orologeria nel corpo. In estrema sintesi Deamiantizzare la Sardegna (e l'Italia) è possibile! Così come è possibile riconoscere i “Risarcimenti Previdenziali”, ora negati ai lavoratori ingannati o dimenticati, ed estendere ai cittadini l'indennizzo del Fondo Vittime dell'Amianto! Ma è necessario un nuovo approccio culturale unitario e partecipativo che crei una rete tra sensibilità e competenze, una nuova Governance forte e coesa, tra i Decisori, le Parti sociali e le Associazioni delle Vittime che sia in condizione di dare risposte concrete alle vittime, ai lavoratori, ai cittadini e ai territori attraverso un percorso di programmazione virtuoso e coerente che generi, tra i tanti obiettivi raggiungibili, lavoro pulito, sicuro e svolto in sicurezza. Uniti si può.
Il presidente dell'AFeVA Sardegna, ha aperto chiuso i lavori ringraziando i vertici nazionali delle segreterie confederali sindacali per la loro partecipazione al Tavolo definendola un “regalo” al territorio e alla Sardegna, un segno e un invito tangibile all'unità di intenti per sconfiggere l'amianto e tutto il danno che provoca e, infine ha ringraziato il Senatore Silvio Lai per aver accolto l'invito a partecipare e per aver portato a Porto Torres, tra i lavoratori e i cittadini, una ventata positiva di Buona Politica, quella di cui da tempo se ne sente il bisogno.
Si allegano le slide presentate al Tavolo di Confronto e alla VI Commissione Salute e Politiche Sociali della RAS. Per inquadrare il problema. Per risolverlo.
Per l'affermazione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini. Per la prevenzione primaria. Per la diagnosi precoce. Per la ricerca e la cura. Per la Giustizia!
L'AFeVA Sardegna c'è.
F.to AFeVA Sardegna, il presidente
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