Un forum Regione - Ministero da tenersi alla fine di luglio in Sardegna con la partecipazione del Ministro, per discutere l'agroalimentare sardo in modo strategico, con tutti i soggetti interessati, ascoltandone le esigenze per superare le difficoltà e ragionare insieme in termini di produzione e presenza nei mercati internazionali, con un riferimento particolare a una delle produzioni sarde d'eccellenza, il pecorino romano. Questo è l'annuncio congiunto dato dal Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e dal presidente Pigliaru, insieme all'assessore regionale dell'Agricoltura Elisabetta Falchi, al termine della riunione di questa mattina nella sede del Ministero delle Politiche agricole a Roma. Al centro dell'incontro, la necessità di agire subito sui problemi concreti per delineare il ruolo dell'agroalimentare come chiave fondamentale dell'economia sarda per uscire dalla crisi.
Il presidente Pigliaru e l'assessore Falchi hanno esposto al Ministro una serie di punti su cui lavorare nell'immediato, affrontando problemi decennali che pesano sullo sviluppo strategico del settore e sui quali è necessario intervenire, sollecitando soluzioni per quanto riguarda ciò di competenza dello Stato. I rappresentanti della Regione hanno portato al tavolo, tra le altre cose, le questioni legate alla Pac, la Politica Agricola Comune, compresi i problemi che derivano dai ritardi nei pagamenti sulle domande di aiuto, e la necessità che in fase di attuazione del Decreto si tenga conto della specificità della Sardegna e da ciò derivi la modalità di applicazione più adatta. Al Ministro è stata ribadita l'urgenza della rinegoziazione della delega tra l'organismo pagatore Agea e l'agenzia regionale Argea, con l'obiettivo di aumentare le competenze della struttura regionale al fine di una maggiore tempestività nella gestione delle pratiche agricole così da superare i ritardi nell'erogazione dei pagamenti, soprattutto per quanto riguarda le richieste relative al Piano di sviluppo rurale. Ancora, ci si è soffermati sulle domande in anomalia legate al refresh sull’uso dei suoli per fini agricoli operato dall’Unione europea, su cui la Regione Sardegna ha fatto riconoscere da quest’anno in poi la tipicità del pascolo tradizionale che prevede l’eleggibilità a pagamento del 50% delle aree non riconosciute in precedenza. Tutti punti messi in agenda e che saranno affrontati in modo approfondito, insieme alle altre priorità del settore, negli appuntamenti tecnico-politici che, nelle prossime settimane, prepareranno il forum di fine luglio.