<<Rimaniamo esterrefatti sul metodo e modo nella quale la politica del Governo della Sardegna stia affrontando la gravosa e delicatissima questione della società Saremar.>>LO afferma Giulio Verrascina
USB Sardegna settore mare e porti.Oramaì è evidente, stando a quanto si evince dalle ultime notizie che trapelano fuori dal palazzo regionale, il fatto che nulla più si voglia tentare per evitare il fallimento della stessa società e per l’incertezza del futuro dei lavoratori.<<Stando al procedimento che si è adottato e che è in corso, risulta ben chiaro che l’assessorato competente- prosegue Verrascina - ha chiuso
definitivamente quello che era il suo compito, vale a dire traghettare a soluzione finale la procedura imposta dal concordato fallimentare, purtroppo a nostro avviso, senza riuscire a trovare quella soluzione
che avrebbe permesso il disincaglio dall’azione del tribunale.>>È chiaro che ora la problematica risulta più difficile e complicata, basti pensare che se non si trova una reazione forte, decisa e coraggiosa, in breve tempo potremo assistere all’acquisizione delle navi e a seguito delle linee, magari con assegnazioni
separate.<<In tempi non sospetti si è rimarcato il rischio di come si stava affrontando la vertenza a livello
politico, anche perché da dieci anni e sino ad oggi, si sono succedute determine su determine che hanno stravolto nel tempo gli indirizzi guida per il processo di privatizzazione Saremar , cambiando pareri di
continuo per poi finire nel non sancire la scelta definitiva , il tutto portando la Saremar al grave stato in cui versa oggi. >>È impensabile che non ci sia la volontà di far prevalere quello che è il vero ruolo di un
servizio pubblico, quasi non si voglia capire il vero disagio dovuto all’insularità che quotidianamente vivono le collettività isolane.È impensabile che si voglia nascondere il fatto che comunque i finanziamenti come onere di servizio pubblico verranno erogati ugualmente negli anni a venir.Infatti dal momento che la Saremar verrà privatizzata, lo Stato riprenderà a finanziare i servizi che aveva bloccato nel 2012 causa mancata privatizzazione. <<Per questo – termina Verrascina -ci chiediamo il perché allora si voglia svendere tutto- Ma la cosa più grave è mettere a rischio il posto di lavoro di centinaia di lavoratori,
nonostante l’azienda Saremar sino alla nascita della flotta sarda sia sempre stata in attivo.>>Peonen