“Voci e volti della
violenza nelle coppie etero e LGBT”
- Sfogliando le pagine dei giornali, si
ha l'impressione non esistano più parole per definire quella che ormai è stata
soprannominata come la nuova “guerra”, per il numero di vittime di cui si legge
quasi quotidianamente. Nel primo
semestre del 2016 ben 46 donne hanno perso la vita, e nonostante la già troppo
alta incidenza, esistono numeri che non si contano e non si vedono: sono quelli
del “sommerso della violenza”, che rappresenta forme di maltrattamento senza
sesso e senza genere, siano esse perpetrate con modalità fisiche o psicologiche.
La
serata in cui si svolgerà l'incontro-dibattito “L'ho fatto per amore” -
Voci e volti della violenza nelle coppie etero e LGBT – che
rientra tra le iniziative in occasione del 25 novembre, la giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è organizzata
dal CAM Nord Sardegna (Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti) in
collaborazione con il MOS (Movimento Omosessuale Sardo). L'evento si va
ad inserire in un'ottica più ampia di trattazione, già considerata in altri
paesi da diversi anni, a partire dagli ambiti universitari, estendendosi a
tutte le tipologie di relazioni, indipendentemente dall'orientamento sessuale e
dall'identità di genere.
La
violenza non può essere affrontata né tenendo conto degli stereotipi che
conducono alla ricerca dell'uomo con il volto da “mostro”, né basandosi sulla
trattazione divisa per “identità sessuale”. Lo dimostra l'ultimo rapporto
divulgato in una ricerca condotta da ArciLesbica Roma, in cui è emerso
che "la violenza
domestica tra coppie dello stesso sesso si verifica in percentuali simili a
quelle della violenza tra coppie eterosessuali".
Dati non trascurabili che hanno
portato le due associazioni ad interrogarsi verso il cambiamento: “Dopo il
riconoscimento delle Unioni Civili” - afferma Barbara Tetti, presidente del MOS -
“ci sembra opportuno cominciare a parlare di violenza domestica nelle coppie
gay e lesbiche. Abbiamo lottato a lungo per l'uguaglianza, ma almeno in questo
speravamo di essere diversi. Purtroppo non è così”. Da qui il CAM Nord
Sardegna, che opera come centro per la presa
in carico degli autori di violenza, ed
il MOS, che si occupa di
promozione di servizi diretti alla comunità omosessuale, hanno preso l'impegno
di procedere verso un protocollo d'intesa che verrà ufficializzato proprio in
occasione del convegno del 19 novembre.
Un convegno a cui prenderanno
parte figure di spicco del panorama internazionale, come la prof.ssa Flavia
Monceri e il dott. Guido
Mazzucco, di quello nazionale come il dott. Francesco
Birocchi e di quello regionale, dalla
presidente del MOS, Barbara Tetti alla presidente del CAM Nord Sardegna, Nicoletta
Malesa, i cui interventi si alterneranno
subito dopo l'introduzione dell'attore Gian Giorgio
Cadoni, condotti dalle note della musica per violoncello di Roberta Botta. Durante la serata, l'importante contributo di una
testimonianza maschile, con Nicola Di Pietro, per l'associazione “Maschile in
gioco” Roma.
Insieme per dare le giuste
risposte e per comprendere, come dice il sottotitolo, “voci e volti della violenza”,
perchè, come affermato in un recente articolo dalla stessa presidente del CAM Nord Sardegna,
Nicoletta Malesa: “Non si tratta di una malattia da curare, la violenza ci
riguarda tutti perché nasce nella quotidianità”. Appuntamento dunque
fissato per sabato 19 novembre alle h 16.00, a Sassari, presso il Palazzo della
Provincia, sala Angioy.
L'incontro rientra nella
campagna #primadellaviolenza, promossa da Maschile
Plurale, per le giornate di impegno degli
uomini contro la violenza sulle donne.
Moderatrice: Elena Mascia, giornalista.
Per info e
contatti: Segreteria: presidenza.camsassari@gmail.com
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