martedì 22 novembre 2016

PESCA, FALCHI A CONVEGNO FLAI-CGIL: COMPARTO IN DIFFICOLTÀ MA CON GRANDI POTENZIALITÀ

- “Il settore della pesca è in difficoltà a livello nazionale ed europeo. Anche in Sardegna sentiamo la crisi ma abbiamo grandi potenzialità, per esempio dobbiamo legare i nostri prodotti alla grande qualità del nostro ambiente marino e lacustre. Ma occorre anche un salto culturale degli operatori che, oltre a essere custodi della risorsa mare, devono finalmente diventare professionisti che gestiscono imprese”. Lo ha detto l’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, durante la tavola rotonda che ha chiuso il convegno ‘La pesca: nuove opportunità di sviluppo sostenibile e occupazione’, organizzato a Cagliari dalla FLAI CGIL Sardegna.

Politiche europee calibrate su altre realtà. L’iniziativa ha radunato amministratori, operatori, esperti e studiosi. “I maggiori problemi – ha spiegato l’esponente della Giunta – sono dovuti alla difficoltà di adattare alle nostre esigenze le politiche europee per la pesca finanziate dal FEAMP: sono calibrate su altre realtà, per lo più del nord Europa e mal si conciliano con la pesca del Mediterraneo. Inoltre, anche l’accentramento della gestione FEAMP a livello ministeriale rende difficile mettere in campo misure più ritagliate sui bisogni delle nostre marinerie”.

Maggiori risorse, accelerare spesa. Ma, rispetto agli anni scorsi, c’è una prima e importante novità: “Il vecchio ciclo di programmazione FEP aveva messo a disposizione poco meno di 15 milioni di euro per la Sardegna. Col nuovo FEAMP invece abbiamo a disposizione 36 milioni, risultato di una lunga battaglia”. Dunque, ha ribadito l’assessora, “la disponibilità di risorse è la prima condizione per il rilancio e adesso possiamo far partire la progettazione. Sarebbe stato preferibile avere una maggiore autonomia per non dipendere dall’autorità di gestione ministeriale, ma il piano è stato strutturato così. Pertanto dobbiamo adoperarci nell’ambito della nostra autonomia operativa in modo da accelerare la spesa. E siamo pronti a finanziare entro l’anno i 4 FLAG recentemente costituiti, il cui bando avevamo pubblicato a luglio”.

Professionalizzare il comparto. Le risorse del FEAMP però possono non avere ricadute senza il coinvolgimento attivo degli operatori. “Le principali sfide per avere finalmente un comparto di pesca e acquacoltura capace di creare sviluppo – ha detto Elisabetta Falchi - sono professionalizzare il comparto e diffondere la cultura dell’aggregazione, promuovendo la costituzione di cooperative, consorzi e organizzazioni dei produttori che puntino a valorizzare il pescato mediante percorsi di trasformazione, tracciabilità, certificazione e l’uso del marchio di qualità garantito dalla Regione Sardegna”.

Lotta all’abusivismo e programma di sviluppo condiviso. Questi elementi consentono anche di “arginare la concorrenza sleale dell’abusivismo diffuso, sul quale va attuata un’importante azione di controllo. Particolarmente importante – ha ricordato Falchi - per cogliere le opportunità del FEAMP sarà anche l’approvazione in Aula della legge voluta dalla Giunta, che attiverà un fondo di garanzia per il credito alle imprese del settore pesca. L’assessora ha anche annunciato un appuntamento pubblico nei primi giorni di dicembre per discutere e costruire insieme ai rappresentanti del comparto un programma di sviluppo condiviso”.

Direzione generale della Pesca. Dagli interventi della giornata, che hanno toccato le più varie tematiche, è emerso chiaramente che la materia della pesca e acquacoltura coinvolge le competenze di vari assessorati. “Per questa ragione – ha detto la titolare dell’Agricoltura - riteniamo necessario che la Regione si doti di una struttura di coordinamento organica e lavoreremo a una velocizzazione per la costituzione di una Direzione generale della pesca all’interno dell’Assessorato dell’Agricoltura, come da impegno preso in Consiglio regionale dopo l’approvazione di una mozione nello scorso mese di settembre”.

Più quote tonno alla Sardegna. Infine un accenno sulla delicata questione della pesca al tonno. Ha spiegato Falchi: “Siamo costantemente in contenzioso con il Ministero: le quote sono troppo esigue per le tre tonnare sarde e inesistenti per le nostre imbarcazioni. Il nuovo regolamento europeo approvato a settembre però fornisce diversi elementi a nostro vantaggio per la revisione del sistema di assegnazione delle quote”.

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