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Una nuova ordinanza, la terza in meno di un mese, firmata oggi dal
presidente della Regione, Francesco Pigliaru, integra gli interventi,
già messi in atto nelle scorse settimane, per superare le criticità sul
ritiro e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale (SOA). La
situazione emergenziale su tutto il territorio regionale è nata dopo il
recente sequestro, disposto dal Tribunale di Cagliari, dello
stabilimento della Agrolip di Macchiareddu.
L’ordinanza di oggi.
L’articolo 1 del provvedimento spiega che la società Tecnocasic Spa
darà priorità, nelle forme e secondo le modalità più conformi alla
propria funzionalità, allo smaltimento, mediante incenerimento dei SOA
delle categorie 1 e 3 indistinte. Tali materiali dovranno essere
conferiti dagli operatori produttori di scarti di macellazione o di
lavorazione, che li abbiano accumulati prima dell’adozione
dell’ordinanza n.2 del 24 gennaio scorso o che comunque non siano in
grado di effettuare la separazione di tali sottoprodotti, così come
previsto dall’ordinanza di gennaio, entro il termine massimo del 1 marzo
2017.
Tecnocasic
darà inoltre priorità all’incenerimento delle carcasse di suini
rinvenuti negli allevamenti registrati, a seguito di morte fisiologica,
che non possano essere interrati, sempre come previsto dall’ordinanza
n.2, e che siano conferiti secondo le modalità tecniche richieste
dall’impianto.
Deroga articoli dell’ordinanza di gennaio.
L’atto di oggi deroga, sempre partendo dall’articolo 1, gli articoli 1 e
7 dell’ordinanza di gennaio dove era prevista, nel primo caso, che “gli
operatori produttori di scarti di macellazione o lavorazione dovevano
garantire la separazione dei sottoprodotti di categoria 1 da quelli di
categoria 3 e provvedere allo smantellamento dei SOA di categoria 1
fuori dal territorio regionale”. Stessa deroga per l’art. 7 in cui si
ordinava che i sottoprodotti di categoria 3 dovevano essere “smaltiti
negli impianti di incenerimento ovvero nelle discariche autorizzate e
dovevano essere raccolti, trasportati e dotati di apposito documento
commerciale e di registro, in conformità alla normativa comunitaria”.
Sono
quindi anticipate, non più entro i prossimi tre mesi, ma entro il 1
marzo 2017, le operazione di separazione, all’interno della categoria 3,
degli scarti di macellazione o di lavorazione delle carni suine da
quelle di diversa specie.
I SOA declassati a rifiuti.
I sottoprodotti (SOA), declassati a rifiuti e da smaltire negli
impianti di incenerimento ovvero nelle discariche, devono essere
raccolti, trasportati e dotati di documenti conformemente a quanto
previsto dalla sola normativa ambientale.
Cosa sono i SOA categoria 1 e 3.
I sottoprodotti di categoria 1 (soprattutto materiale specifico a
rischio, non contenente parti di suino, come per esempio materia
celebrale o oculare di bovini superiori ai 12 mesi, milze di ovini di
qualunque età, ecc.) possono essere stoccati e trasportati al di fuori
della regione per lo smaltimento.
Discorso
diverso riguarda i sottoprodotti di categoria 3 (per esempio: pelli,
grasso, ossa, scarti della grande distribuzione, ecc.), poiché le
attuali modalità di gestione adottate dagli operatori del settore non
consentono di escludere la presenza di sottoprodotti di origine suina,
il cui trasporto e smaltimento al di fuori della Sardegna non è
consentito dalle norme in materia di eradicazione di Peste suina
africana.
Questa
emergenza mette in evidenza la necessità che gli attori della filiera
isolana si riorganizzino al meglio per gestire e valorizzare i SOA che,
come succede in altre regioni d’Italia, possono diventare una risorsa
economica assai vantaggiosa attraverso forme virtuose di riciclo.

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