La Maddalena, 12 giugno 2012 - Il turismo deve recitare uno stabile ruolo di primo piano nel sistema produttivo nazionale e deve rappresentare fattore di sviluppo decisivo nelle strategie economiche del governo, nell’ottica di una ripresa di competitività del comparto nei mercati. È questo in estrema sintesi l’obiettivo a cui tende la Commissione nazionale del turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha concluso oggi i suoi lavori a La Maddalena, sede scelta (su proposta dell’assessore del Turismo della Regione Sardegna, Luigi Crisponi) per dibattere del futuro del settore in Italia. La Commissione, reclamando segnali chiari nella stessa direzione da parte del governo, ha chiuso l’appuntamento con la redazione di un documento unitario e organico di proposte urgenti e realizzabili ‘a costo zero’, approvato all’unanimità dagli assessori regionali presenti e che sarà inviato a brevissimo al governo.
Durante la riunione odierna c’è stata un’interlocuzione tra Commissione e ministro degli Affari regionali, Turismo e Sport, Piero Gnudi, collegato in videoconferenza da Roma. Il coordinatore della Commissione (e assessore della Regione Abruzzo), Mauro Di Dalmazio, dopo aver espresso il rammarico per l’assenza a La Maddalena di un rappresentante del ministero, ha illustrato, a nome degli assessori regionali competenti, i punti salienti emersi dalla due giorni maddalenina, a partire dalla redazione del Piano strategico nazionale, e ha espresso le priorità da affrontare “per dare al turismo il ruolo che merita e non gli è stato mai conferito”. Precisamente si tratta di cinque istanze, che sono state dettagliate al ministro Gnudi e sulle quali sarà articolato il documento programmatico: la ‘defiscalizzazione’ degli investimenti relativi alle ristrutturazioni delle imprese ricettive; l’affidamento della attività di concessione dei visti turistici ad Enit al fine di garantire il finanziamento delle attività di promozione del brand Italia; la soppressione della imposta di soggiorno (“fortunatamente applicata in pochi comuni sardi”, ha commentato l’assessore Crisponi) e, in caso di diniego, l’applicazione ‘armonizzata’ su base nazionale trasformandola contestualmente in tassa di scopo, che aiuti a realizzare servizi e migliorare la competitività del territorio; la creazione di un fondo