venerdì 13 settembre 2013

Questo pomeriggio il Patricia è stato tirato a terra













Non è improbabile che la motobarca Patricia ,affondata martedi  nelle acque  di fronte alla 
spiaggia dell’isola di Santa Maria , potrà solcare il mare  già  da oggi ,mare  e vento permettendo 
. I lavori  di riparazione effettuati dalla ditta di recupero e rimorchio marina di Porto massimo di 
Cristian Delogu , iniziati subito dopo l’evento , hanno proseguito alacremente  nei giorni seguenti 
per liberare l’area  dove il mezzo era affondato .A seguirli c’è anche il comandante Giuseppe 
D’Arco che  non ci stà ad essere tacciato  da incompetente da chi eventualmente non conosce 
le insidie del mare e dopo le dichiarazioni di ieri vuol aggiungere , secondo il suo punto  di vista , 
un passaggio molto importante per chiarire ancor  piu’ la dinamica dell’incidente .<<Dopo che  La 
Maggior Leggero  aveva preso  con la sua elica la cima  di poppa del Patricia , il comandante 
Gargiulo prima  di mettere i cavi di poppa a terra  in banchina , cosi come gli avevo suggerito , si 
è buttato in mare con le bombole per tagliare la cima della nostra ancora  che  si era incattivita  
nella sua elica . Da notare che la sua barca aveva  solamente un cavo  di prua in banchina , 
anche se prima bisognava assicurare la poppa. Una volta tagliata la cima mi ha comunicato che 
potevo uscire , manovra  che  ho iniziato ma che non ho potuto terminare perchè  si sono 
bloccati i due motori una volta  che l’acqua ha raggiunto il livello del boccaporto di poppa . >>Poi 
il richiamo a prendere i passeggeri e l’ormeggio in sicurezza alla prima boa utile per non andare 
alla deriva . Ora sarà la capitaneria a districare  la matassa dopo la deposizione sia  di D’Arco  
che  di Gargiulo, che non ha  voluto rilasciare dichiarazioni ,come pure i passeggeri e gli uomini 
dell’equipaggio di entrambe la imbarcazioni . Peone 

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