sabato 1 febbraio 2014

La giornata della memoria

L’università della terza ha celebrato il 27 gennaio la” Giornata della Memoria”, voluta dall’ONU a ricordo delle vittime dei campi di concentramento e di sterminio nazisti, con la partecipazione di un testimone d’eccezione, il Prof. Vittore Bocchetta che, dopo una breve introduzione del presidente Gavino Canopoli, ha evocato la sua personale esperienza con dovizia di particolari ed il supporto di un inedito filmato. Nato a Sassari nel 1918, ove prestava servizio il padre ufficiale del Genio Militare, Bocchetta si era trasferito a Verona, dove giovanissimo aderiva al movimento antifascista divenendo nel 1943, dopo la caduta del fascismo, membro del locale Comitato di Liberazione Nazionale. Arrestato e torturato dai fascisti veniva quindi deportato in Germania nel campo di lavoro di Flossemburg-Hersbruck ove trascorde tra indicibili privazioni e sofferenze circa un anno e mezzo, fino a quando nell’aprile del 1945, con l’approssimarsi delle truppe anglo-americane, le autorità naziste non decisero di trasferirlo unitamente agli altri circa settemila sopravvissuti nel campo di sterminio di Dachau. Durante la nota ed infausta “marcia della morte”, Bocchetta riusciva però ad eludere la sorveglianza delle guardie armate naziste ed a fuggire fortunosamente finendo in un campo di truppe alleate in cui gli vennero prestate le necessarie cure e rientrando successivamente a Verona. Nel 1949, disgustato dalla politica, decideva di emigrare in Argentina e in Venezuela, che abbandonò a seguito dell’avvento al potere rispettivamente di Peron e Perez Jimenez , per stabilirsi negli Stati Uniti a Chicago, ove rimase per circa trent’anni, affermandosi come scultore e pittore ed insegnando nelle più prestigiose università. La sua intensa attività non ha mai fatto dimenticare a Bocchetta il suo passato di deportato nei lager nazisti, tanto che da molti anni porta la sua testimonianza in tutte le possibili sedi, soprattutto in quelle scolastiche, perché i ragazzi conoscano la verità e riflettano su quale aberrazione possa portare una folle ideologia come quella del nazional-socialismo hitleriano. La conferenza di Bocchetta è stata seguita con profondo interesse dal nutrito uditorio ed alla domanda, tra le tante, sul perché un uomo dell’età di 95 anni si sottoponga ancora al sacrificio di rendere la sua testimonianza, egli rispondeva di ritenerla una missione da adempiere, anche per opporsi al subdolo e serpeggiante movimento teso a riabilitare il nazismo a mezzo della negazione della realtà storica dell’efferato crimine noto come l’Olocausto.Peone

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