PILI: PIGLIARU & COMPAGNI SVENDONO LE ISOLE MINORI AI PIRATI DEL MARE
SALVAGUARDARE PERSONALE E SERVIZIO PUBBLICO
“Pigliaru & compagni con la nuova delibera sulla Saremar vogliono svendere il trasporto con le isole minori a favore dei soliti pirati del mare che speculano sul servizio pubblico a scapito di cittadini e personale. La delibera della giunta regionale conferma un piano scandaloso con il quale la maggioranza di governo vuole mandare a casa senza lavoro centinaia di lavoratori e mettere in mano ai privati la gestione di un servizio indispensabile e vitale per le isole minori. Un piano devastante che la giunta regionale vuole affidare ad un soggetto terzo per non assumersi nessuna responsabilità politica su questa vicenda. Tutto questo perseguendo un progetto già scritto nella spregiudicata azione della giunta regionale che vuole a tutti i costi cancellare la gestione pubblica di un servizio come quello della continuità territoriale marittima interna. Con i pirati che operano in questo ambito è gravissimo estendere la privatizzazione a questo servizio. Per questo motivo occorre una mobilitazione serrata proprio perché è stato abbondantemente dimostrato che la privatizzazione è evitabile con una gestione “in house”. La Saremar deve essere salvata ad ogni costo per impedire che i pirati del mare mettano le mani anche sulla continuità territoriale per le isole minori. Con tale disegno di legge e questa delibera la Regione continuerà a perseguire una strada suicida con il fallimento della Saremar con il chiaro obiettivo di regalare anche quelle rotte ai privati di Tirrenia & soci. Sostenere, come sta facendo pervicacemente la Regione, l’impossibilità di mantenere pubblica la continuità territoriale per le isole minori e per la Corsica è semplicemente la strada più facile per svendere le rotte ai signorotti del mare. Tutto questo deve essere impedito. Per questa ragione Stato e Regione devono stabilire norme di attuazione puntuali per fermare le gravissime speculazioni che si potrebbero generare anche nelle rotte da e per le isole minori. Ora più che mai, alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo sulle rotte principali della continuità territoriale bisogna intervenire per integrare in senso più garantista le disposizioni in materia. In questo caso è possibile un percorso diretto e bilaterale tra Stato e Regione considerato che nella norma nazionale del 2009, con la quale si recepivano parzialmente le indicazioni europee, è stato previsto un’importante e decisivo dispositivo che rimanda quelle disposizioni a norme di attuazione nel rispetto dello Statuto autonomo della Sardegna”.
Lo ha detto il deputato sardo di Unidos Mauro Pili in relazione alla delibera della giunta regionale adottata nell’ultima riunione di giunta sulla privatizzazione della Saremar di fatto attraverso il suo fallimento.
“La decisione della regione è un regalo ai privati del mare che non vedono l’ora di impossessarsi anche delle rotte interne dopo aver messo in ginocchio la Sardegna attraverso la Tirrenia. Serve un percorso puntuale e definito – ha detto Pili richiamando la risoluzione presentata alla Camera – con richiami chiari e codificati per affrontare il salvataggio della Saremar. Tutto questo deve avvenire nel presupposto che si tratta di un diritto inalienabile e riconosciuto di un servizio universale e della continuità territoriale con le isole. E’ un servizio che costituisce un diritto fondamentale e inalienabile alla mobilità di passeggeri e merci, senza discriminazioni e a pari condizioni. Bisogna fermare le possibili ulteriori speculazioni nell’ambito dello svolgimento di un servizio pubblico – ha proseguito il deputato di Unidos – e per questo occorre mettere in campo un’azione supportata da norme e giurisprudenza, in grado di superare la mala gestione di questi anni e individuare un percorso immediato per restituire al servizio pubblico la continuità territoriale interna”.
“Il primo presupposto – ha sostenuto Pili richiamando la proposta avanzata da Unidos – è legato al fatto che le norme vigenti non si applicano sino alla definizione delle norme di attuazione. In tal senso la norma del 2009 è chiara: Per le regioni a statuto speciale l’efficacia delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 22 è subordinata all’emanazione, ove occorrente, di apposite norme di attuazione”.
“In questo quadro di ridefinizione della completa strategia assume rilievo l’esigenza di mantenere in capo alla Regione la gestione del servizio di continuità territoriale tra le isole minori. In tal senso – precisa Pili – ci sono due elementi decisivi. Il primo è quanto disposto dalle stesse comunicazioni europee e dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea. In prima battuta laDirezione generale Energia e Trasporti, della commissione europea ha scritto: "ai fini dell'applicazione del regolamento 3577/92 sul cabotaggio marittimo è del tutto irrilevante che gli operatori del servizio pubblico siano pubblici o privati". A questo si aggiunge il dispositivo della corte di giustizia che viene richiamato così dalla Commissione Europea: "se le regioni effettuano il servizio "in house" ai sensi della sentenza Anav della Corte di giustizia (C-410/04) e tutti i relativi requisiti sono rispettati, il regolamento 3577/92 può considerarsi correttamente applicato".
E questo riconoscimento di funzione pubblica di Saremar è esplicitato dalla stessa Commissione :Sembrerebbe in effetti che Saremar agisca per conto della RAS come strumento per l'attuazione delle politiche di trasporto marittimo e sviluppo regionale della RAS;
“Per questo motivo – ha detto Pili – è improcrastinabile, alla luce di quanto enunciato e disposto dalla giurisprudenza comunitaria e statale, un intervento che possa ripristinare un pieno e adeguato servizio di continuità territoriale tra la Sardegna e le isole minori, salvaguardando i livelli occupazionale e garantendo una gestione diretta del servizio stesso, al fine di scongiurare distorsioni del servizio e di possibili fenomeni speculativi sulla gestione dello stesso”.
Nel dispositivo finale della Risoluzione parlamentare sono sintetizzate le azioni che Stato e regione sono chiamati ad intraprendere: si impegna il governo a predisporre, proporre e approvare, d’intesa con la Regione Sardegna, norme di attuazione che prevedano:
· la salvaguardia del diritto alla continuità territoriale tra isole minori in quanto diritto universale e inalienabile;
· l’attuazione del pieno diritto delle Regioni a statuto speciale a disciplinare il servizio di cabotaggio marittimo secondo le articolazioni da definire con norme di attuazione in base alle normative vigenti;
· di dare attuazione delle disposizioni e della stessa giurisprudenza che prevedono l’esercizio del servizio pubblico del cabotaggio marittimo attraverso società in house considerato che la stessa Commissione ha affermato che se le regioni effettuano il servizio "in house" ai sensi della sentenza Anav della Corte di giustizia (C-410/04) e tutti i relativi requisiti sono rispettati, il regolamento 3577/92 può considerarsi correttamente applicato".
· di adottare d’intesa con la Regione Sardegna azioni e atti che prevedano il salvataggio e la ristrutturazione della Società Saremar anche alla luce delle comunicazioni che la Commissione Europea ha rivolto allo Stato Italiano con le quali ha preso atto del mancato avvio di un piano industriale teso al salvataggio e ristrutturazione della società Saremar, con la conseguente soluzione delle condizioni pregiudiziali alla gestione della società stessa, anche di natura giudiziaria;
· l’imposizione dell’onere del servizio pubblico per i collegamenti tra le rotte minori regionali, tra le quali quelle da e per l’isola di Carloforte, la Maddalena e tra Santa Teresa di Gallura e la Corsica;
· una tariffa unica passeggeri, senza alcuna discriminazione di residenza, da ottenere con parametri oggettivi chilometrico ferroviari;
· una tariffa unica massima ammissibile che non superi l’attuale tariffa prevista per i residenti;
· clausole di salvaguardia totale per i lavoratori della società Saremar e delle condizioni contrattuali e previdenziali pregresse;
· l’ammodernamento del naviglio a disposizione attraverso un serio e concreto piano industriale;