2013
– “Durante la nostra campagna elettorale, Flexicurity e riforma dei Csl sono stati punti essenziali. Oggi la Giunta regionale, così come il governo nazionale, sta testando una delle cose più difficili, soprattutto per un esecutivo di centrosinistra: fare la transizione da un mondo vecchio a un mondo nuovo, affrontando le incertezze di un meccanismo che va costruito e rodato”. Con queste parole il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto il suo intervento questa mattina nella sala del Lazzaretto di Cagliari, per il primo dei dieci incontri previsti nell’Isola per presentare gli interventi realizzati dalla Regione attraverso il Por-Fse 2007-2013. Al dibattito, incentrato sulla Flexicurity e le politiche attive per il lavoro e coordinato dal giornalista Giuseppe Meloni, ha partecipato l’assessore del Lavoro Virginia Mura e, per gli approfondimenti tecnici, sono intervenuti il direttore generale dell’Assessorato del Lavoro, Eugenio Annichiarico, e il direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, Massimo Temussi. Dopo il saluto del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del commissario della Provincia di Cagliari Franco Sardi, il presidente Pigliaru ha illustrato le azioni della Giunta sul tema del lavoro, inquadrandole nella complessità del contesto. “Stiamo vivendo una trasformazione, che non può avvenire senza perdere pezzi del passato. In Sardegna, con la crisi della grande industria, lo sappiamo bene: bisogna chiudere un’esperienza e aprirne un’altra. E non la apre il settore pubblico ma gli imprenditori, con i loro tempi e le loro modalità. Flessibilità quindi ma, da parte nostra, con sicurezza, occupandoci di chi è più in difficoltà. I CSL devono essere in grado di prendere in carico un disoccupato: conoscere il suo percorso, le sue caratteristiche individuali, disegnare un percorso insieme. C’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta e procediamo al ritmo delle migliori regioni d’Italia.”
L’assessore Mura ha precisato che la Regione ha voluto invertire la rotta e segnare il passaggio dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro, “dando una speranza e offrendo una concreta opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro ai tanti lavoratori che, nel corso del 2014, sono fuoriusciti dal bacino della mobilità in deroga. Per la prima volta nella nostra regione, il lavoratore potrà essere preso in carico dai Centri servizi per il lavoro e beneficiare di un sostegno al reddito, condizionato alla prestazione di un tirocinio, o di un’attività formativa in azienda. Una parte del Programma infatti sarà dedicata all’adeguamento delle competenze, perché una formazione efficace e tempestiva è cruciale per dare risposte al fabbisogno delle imprese. Naturalmente dobbiamo abbinare a questo una migliore risposta nei territori: non è pensabile che l’operatore di un Csl debba seguire 254 utenti, mentre nel Nord Europa la media è di 30 disoccupati ad operatore”.
“Il ruolo dei Centri servizi per il lavoro – ha poi affermato l’esponente della Giunta Pigliaru – è fondamentale in questa fase del Programma, per consentire una corretta profilazione dei destinatari e facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Vista la loro centralità, si è reso indispensabile intervenire per dare un governo unitario ai centri dislocati in tutta la Sardegna e portarli sotto la regia dell’Assessorato del Lavoro e dell’Agenzia, per la parte gestionale e operativa. Oggi in Giunta verrà approvato il disegno di legge per la riforma del sistema”.
“La Flexicurity rappresenta una vera e propria scommessa per la Regione, la cui riuscita – ha sottolineato l’assessore Mura – è fortemente legata alla risposta che si avrà dal mondo imprenditoriale. In questo senso abbiamo ricevuto già qualche segnale positivo da alcune aziende del territorio, come il gruppo Nonna Isa, che hanno espresso un certo interesse verso la misura, rendendosi disponibili a chiamare per il periodo di tirocinio, e poi assumere, un certo numero di lavoratori. Vorremmo che questa testimonianza positiva possa fare da traino anche per altre realtà imprenditoriali. Ci tengo a precisare che si tratta di una prima misura, e che l’attenzione da parte della Regione verso il dramma della disoccupazione, è alta. Per questa ragione sono in fase di attuazione altre azioni, che si rivolgono alle diverse fasce di lavoratori disoccupati, tra cui anche quelli del comparto edile.
Quello di stamattina è stato il primo degli eventi territoriali in programma in tutta l'isola, che attraverso il Social bus che toccherà ben 54 Comuni, presenteranno a tutti i cittadini sardi gli interventi del Fondo sociale europeo.
La Flexicurity partirà ufficialmente il 4 maggio con la pubblicazione del primo avviso. Dal 10 maggio 2015 sarà possibile presentare le domande per i tirocini, dal 1° giugno quelle per i bonus. Assessorato e Agenzia del lavoro accompagneranno i Csl, coinvolgendo anche le Associazioni datoriali e i consulenti del lavoro. Le risorse ammontano a 23 milioni 700mila euro: 7 milioni provengono dal Por-Fse 2007-2013, altrettanti dall’Agenzia per il lavoro e poco meno di 10 milioni dal Por-Fse 2014-2020. Di questi fondi, 15 milioni serviranno per finanziare i tirocini formativi di reinserimento.
“Il ruolo dei Centri servizi per il lavoro – ha poi affermato l’esponente della Giunta Pigliaru – è fondamentale in questa fase del Programma, per consentire una corretta profilazione dei destinatari e facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Vista la loro centralità, si è reso indispensabile intervenire per dare un governo unitario ai centri dislocati in tutta la Sardegna e portarli sotto la regia dell’Assessorato del Lavoro e dell’Agenzia, per la parte gestionale e operativa. Oggi in Giunta verrà approvato il disegno di legge per la riforma del sistema”.
“La Flexicurity rappresenta una vera e propria scommessa per la Regione, la cui riuscita – ha sottolineato l’assessore Mura – è fortemente legata alla risposta che si avrà dal mondo imprenditoriale. In questo senso abbiamo ricevuto già qualche segnale positivo da alcune aziende del territorio, come il gruppo Nonna Isa, che hanno espresso un certo interesse verso la misura, rendendosi disponibili a chiamare per il periodo di tirocinio, e poi assumere, un certo numero di lavoratori. Vorremmo che questa testimonianza positiva possa fare da traino anche per altre realtà imprenditoriali. Ci tengo a precisare che si tratta di una prima misura, e che l’attenzione da parte della Regione verso il dramma della disoccupazione, è alta. Per questa ragione sono in fase di attuazione altre azioni, che si rivolgono alle diverse fasce di lavoratori disoccupati, tra cui anche quelli del comparto edile.
Quello di stamattina è stato il primo degli eventi territoriali in programma in tutta l'isola, che attraverso il Social bus che toccherà ben 54 Comuni, presenteranno a tutti i cittadini sardi gli interventi del Fondo sociale europeo.
La Flexicurity partirà ufficialmente il 4 maggio con la pubblicazione del primo avviso. Dal 10 maggio 2015 sarà possibile presentare le domande per i tirocini, dal 1° giugno quelle per i bonus. Assessorato e Agenzia del lavoro accompagneranno i Csl, coinvolgendo anche le Associazioni datoriali e i consulenti del lavoro. Le risorse ammontano a 23 milioni 700mila euro: 7 milioni provengono dal Por-Fse 2007-2013, altrettanti dall’Agenzia per il lavoro e poco meno di 10 milioni dal Por-Fse 2014-2020. Di questi fondi, 15 milioni serviranno per finanziare i tirocini formativi di reinserimento.