“La Giunta fin dal suo insediamento è impegnata attivamente sul tema dello sviluppo sostenibile. Anche se la Sardegna non ha i livelli critici di smog di altre regioni, oggi abbiamo risposto alla convocazione del Ministro dell’Ambiente sulla qualità dell’aria perché sappiamo che la parola chiave, per dare risposte concrete alla problematica, è coordinamento. Infatti, verranno adottate in tutte le regioni misure omogenee per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Ognuno è chiamato a fare la propria parte, perché il nostro futuro è tale solo se sostenibile”. Lo dichiara l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano a conclusione dell’incontro, a Roma, del ministro Gian Luca Galletti con governatori e sindaci delle grandi città. Al termine del vertice, il ministro Galletti e i presidenti della Conferenza delle Regioni e di Anci, Stefano Bonaccini e Piero Fassino, hanno firmato il protocollo d’intesa per migliorare la qualità dell’aria, incoraggiare il passaggio a mezzi di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni e favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica.
SARDEGNA E QUALITÀ DELL’ARIA. “I partecipanti al tavolo del Ministero hanno sottolineato come nessuna delle Regioni parta da zero per cui la dovuta attenzione ai dati non deve essere trasformata in facile allarmismo – spiega l’esponente dell’Esecutivo Pigliaru - Per esempio è stato affermato che è importante monitorare i PM 2.5, oltre i PM 10, cioè le polveri sottili. L’Arpas già lo fa, effettuando i controlli attraverso diverse stazioni, tra cui quelle Cagliari e Sarroch”. La Regione sta al passo e ha già in corso differenti azioni in diversi ambiti. “La Sardegna ha esportato un messaggio di qualità della vita e questa parte dall’aria che respiriamo. Il Piano di qualità dell'aria è in fase avanzata di predisposizione e verrà approvato in tempi brevi. E come da documento si interverrà sulle principali sorgenti emissive per ridurre i livelli degli inquinanti laddove esistano situazioni di superamento dei valori limite. La qualità dell’aria è una nostra priorità”.
IL DOCUMENTO. Le parti, al fine di definire le strategie comuni, hanno concordato di istituire un Comitato di coordinamento ambientale delle Regioni e delle Città metropolitane. Gli obiettivi del protocollo partono dal fissare misure omogenee sia per le emergenze (abbassamento dei limiti di velocità di 20 km/h nelle aree urbane, sistemi di incentivo all’utilizzo del trasporto locale, riduzione di due gradi centigradi delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati, limitazione dell’utilizzo della biomassa per uso civile dove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento) che per gli interventi strutturali di medio termine. Si intende favorire la riduzione delle emissioni degli impianti di riscaldamento delle grandi utenze, incrementando l’efficienza energetica e agevolando il passaggio a combustibili meno inquinanti. Si punta a rinnovare il parco mezzi del trasporto pubblico e di servizio pubblico in esercizio e a promuovere una rete di ricarica elettrica efficiente soprattutto nelle aree metropolitane. Tra le misure, anche la promozione di buone pratiche in ambito agricolo e la condivisione e interoperabilità dei dati sulla qualità dell’aria in tempo quasi reale