Son trascorsi due anni dalla vittoria al Festival di Sanremo, quando Valerio Scanu, il più giovane cantante di tutte le edizioni a vincere come solista la kermesse canora, sbaragliò la concorrenza con ‘Per tutte le volte che’, il brano scritto per lui da Pierdavide Carone, il cantante che nelle scorse sere ha duettato con Lucio Dalla. Scanu-Carone, un filo conduttore targato ‘Amici’ di Maria De Filippi, la scopritrice di talenti più famosa della televisione italiana. A dire il vero il primo talent scout di Scanu fu il grande Mike Bongiorno che lo lanciò a soli 12 anni a ‘Bravo Bravissimo’, il format per giovani voci che Valerio stravinse interpretando ‘Cambiare’ di Alex Baroni.
Dopo il Festival di Sanremo del 2010 Scanu non si è fermato un attimo, dopo aver inciso l’album ‘Per tutte le volte che’, più recentemente è stato impegnato con la presentazione dell’album ‘Parto da qui’ in un tour molto impegnativo che ha visto il cantante maddalenino esibirsi anche in Canada.
Nel suo intenso percorso artistico il giovane Scanu ha già collezionato una serie di dischi d’oro e di platino e ha tuttora un nutrito seguito di fans di tutte le età che lo seguono sui social network.
Oggi il suo pubblico attende l’uscita del nuovo album. Raggiungiamo telefonicamente Scanu per sapere cosa ne pensa di questa edizione del festival sanremese appena conclusa.
In questi giorni sei impegnato alla lavorazione del tuo nuovo disco, puoi anticipare qualcosa?
Sto lavorando molto intensamente col mio team a questo nuovo progetto discografico. Per ora posso solo anticipare che contiene 11 tracce.
Due anni fa al Festival trionfavi tu, quest’anno ha vinto Emma, che come te è stata allieva della scuola di ‘Amici’. Secondo te, al fine della vittoria, quanto conta il talento e quanto il talent show?
Ritengo che i talent show possono servire come trampolino di lancio, per farsi conoscere al grande pubblico, ma è il talento che fa la differenza.
A due anni dalla tua vittoria a Sanremo, il maestro Marco Sabiu, direttore della Sanremo Festival Orchestra, elogia il tuo talento e ricorda che ‘Per tutte le volte che’ la cantavano tutti. Qual è il più bel ricordo che hai del tuo Festival?
La settimana del festival di Sanremo è molto intensa, per molti versi è stressante, devi correre da una parte e dall’altra per le interviste, per le prove, l’incontro con le radio. Ciò che ricordo con più piacere è il momento in cui la tensione si allenta, verso la fine… E poi la vittoria, condivisa con i miei fans che mi hanno accompagnato per tutte le sere durante l’avventura sanremese e persino al Palafiori dove mi attendevano per le prime interviste dopo la vittoria. I miei fans erano i più numerosi a Sanremo e il loro affetto non mi è mai mancato e mi ha sempre sostenuto. Tuttora loro sono molto presenti.
Lucio Dalla in questi giorni ha rilasciato delle dichiarazioni su Pierdavide Carone e su di te. Io sono aperto a qualsiasi proposta di collaborazione se il progetto fosse interessante e se ci fosse disponibilità per un duetto, tanto di cappello ad un grande artista come Lucio Dalla.
Sei riuscito a seguire il festival quest’anno?
A dire il vero l’ho seguito pochissimo ma il necessario per farmi un’idea. Sono impegnato in studio di registrazione.
Cosa ne pensi delle canzoni in gara quest’anno?
Il livello delle canzoni secondo me era ottimo in linea generale, sono state presentate delle belle canzoni.
C’è un cantante che ti ha inaspettatamente sorpreso in questa edizione del Festival?
Si, Arisa mi è piaciuta moltissimo. La sua è la canzone che mi è piaciuta di più, ho apprezzato la sua maturazione artistica, il modo in cui ha proposto il suo brano. Ottima performance!
C’E’ una canzone che avresti voluto cantare tu tra quelle presentate a questo festival?
Sicuramente quella di Arisa,
A chi avresti dato il premio della critica tra i cantanti in gara in questa edizione del Festival?
Ritengo che sia Bersani che Arisa abbiano meritato i premi Mia Martini e quello della sala Stampa. Entrambi i brani indubbiamente meritano.
Qualcuno ha criticato la direzione artistica del Festival per non aver ricordato il vuoto lasciato da Whitney Houston. Morandi si è limitato a citarla. Il tuo percorso artistico è stato ispirato da canzoni come ‘I will always love you’ di Whitney Houston. Cosa ne pensi di questa ‘dimenticanza’?
Ritengo che sia vergognoso che durante la kermesse canora non sia stata omaggiata con un tributo una grande cantante black come Whitney Houston. Io mi sento molto legato a lei, perché sono cresciuto con le sue canzoni, perché anche lei è stata un mio punto di riferimento che mi ha fatto appassionare alla musica. Secondo me se c’è una cosa che è mancata in questo Festival è proprio un momento per ricordare la Houston, che lascia un grande vuoto nel panorama musicale. Invece mi è piaciuta molto Geppi Cucciari, ho apprezzato tantissimo come ha voluto ricordare tramite la tv Rossella Orrù, la cooperante sarda che è stata sequestrata ad ottobre in Algeria e di cui i media parlano poco.
Tempo fa in una trasmissione Mediaset di Jerry Scotti hai accompagnato in un duetto Alessandro Casillo, che quest’anno ha vinto Sanremo Giovani. Che consigli ti senti di dare a questo giovane talento?
Il mio consiglio è di coltivare non solo la musica ma anche gli studi, di continuare a formarsi perché è essenziale lo studio. Ma credo che il suo team lo sappia ben indirizzare in questo senso. Andrea Nieddu