lunedì 14 gennaio 2013

Province, il coordinatore dei Riformatori Michele Cossa

"Gi unici posti a rischio sono quelli degli amici di Capelli, Uras e compagni
Si rassegnino i conservatori: mai più favori e prebende a spese dei sardi"

"Com’era prevedibile, all’approssimarsi della scadenza del 28 febbraio quelli che non vogliono toccare le Province hanno iniziato l’offensiva. Il CAL continua a proporre la sua linea di prorogare, possibilmente all’infinito, l’attuale assetto, agendo di conserva col fronte conservatore del Consiglio regionale. Ma con l'abrogazione delle Province gli unici posti a rischio sono quelli degli amici e sodali di Capelli, Uras e compagni. Non avranno più prebende e dovranno rassegnarsi a non alimentare gli sprechi con le spese di questi enti totalmente inutili". Lo sottolinea il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

"Il silenzio è d'oro, soprattutto se non si ha la coscienza a posto - prosegue Cossa - per questo Capelli e i suoi nuovi compagni farebbero meglio a tacere, visto che sono loro i peggiori conservatori che la Sardegna ha. Vogliono calpestare la volontà popolare, dopo che hanno fatto di tutto, impedendo l'election day l'anno scorso, per far sì che i referendum non raggiungessero il quorum. Ma gli è andata male, anzi malissimo, visto che i sardi, che di loro hanno la tasche piene, sono andati a votare e hanno fatto vincere i referendum per il taglio degli enti inutili. Quegli enti che hanno tra i propri alfieri proprio questi leader della conservazione e della restaurazione".

Questi signori, dice ancora Cossa, "conniventi con gli sprechi delle Province, hanno fatto in modo che gli organi degli enti intermedi - aboliti dai referendum - restassero in carica in spregio della volontà popolare e potessero continuare indisturbati a svolgere attività che sono andate ben oltre l'ordinaria amministrazione e a convocarsi "per la lettura dei quotidiani. Oltre che ad agire in spregio delle leggi, come dismostra la vicenda dei lavoratori Cesil e Csl".

Dunque, conclude Cossa, "anziché urlare e evocare un caos che in realtà è soltanto mentale ed è tutto loro, dicano la verità ai sardi: dopo aver spostato al 28 febbraio 2013 l'attuazione dei referendum ora vogliono ancora procrastinare la durata delle Province in modo tale da tenere in vita enti che fanno comodo a loro, ai loro amici e compagni. Il tempo delle prebende, dei favori e dello spreco di denaro pubblico è finito. I conservatori si rassegnino".

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