Per seguire
da vicino l’azione delle ruspe e star vicino ai cittadini l’ultimo consiglio
comunale è stato convocato per tre giorni consecutivi senza aver tuttavia
analizzato nessuno dei tanti punti iscritti all’ordine del giorno. Una
tradizione ormai divenuta prassi consolidata quella di rimandare i lavori al
prossimo consiglio. Infatti erano ben ventotto gli argomenti da trattare, e
qualcuno ormai d’annata come si direbbe di un buon vino. E’ il caso della
discussione sull’area di crisi, argomento iscritto per la prima volta nel
lontano 26 gennaio 2012 (due anni!) ma mai discusso. Ne seguono altri non meno
importanti quali l’ordine pubblico comparso per la prima volta il 28 maggio
2012 e il tanto (anzi mai) discusso progetto Waterfront la cui discussione venne
calendarizzata per la prima volta il 31 ottobre 2012. A leggere la convocazione
per lunedì e martedì prossimo si resta sbigottiti nel notare che gli stessi
argomenti compaiono in fondo alla lista quasi a certificarne l’ennesimo rinvio.
Se i consiglieri di opposizione sono attenti a richiederne l’iscrizione non
manca d’astuzia la maggioranza collocarli sempre negli ultimi posti. Infatti al
top della lista regna incontrastata l’urbanistica. Si dovrà discutere se
concedere o meno la possibilità di trasformare lo storico faro di Razzoli
sull’omonima isola incontaminata in un hotel 5 stelle. Non sarà una scelta
facile per i consiglieri riconoscere una deroga su Razzoli viste le macerie
ancora fumanti delle case recentemente abbattute sull’isola madre. A seguire lo
spinoso argomento dell’incarico per la redazione del Piano Particolareggiato
del centro storico e l’adeguamento del PUC al Piano Paesaggistico Regionale che
però nel frattempo è stato annullato dal neo Presidente Pigliaru. A seguire si
discuterà dell’adozione finale di una lottizzazione per un complesso di ville a
Padule e della concessione decennale per l’autorizzazione al posizionamento di
chioschi bar sulle spiagge. A seguire una valanga di interrogazioni presentate
dal gruppo Montella.peone